
Nessuno farà la bonifica, almeno per il momento. E’ la conclusione dell’amministrazione comunale emersa negli ultimi giorni sul futuro della ex Stiver Coop, la fabbrica abbandonata a pochi metri dal parcheggio di Fontibuona. La struttura, attiva come cristalleria dal 1961 al 1983 con il nome di ’Arnolfo di Cambio’ e poi come vetreria fino al 2007, è nel degrado e rappresenta una grave preoccupazione per i residenti delle abitazioni circostanti, alcune delle quali sono costruite alle spalle della struttura. La ex Stiver, infatti, sarebbe una potenziale bomba ecologica: il tetto, come quelli di quasi tutti gli edifici industriali della stessa epoca, è stato realizzato in Eternit, il famigerato materiale a base di amianto, che in caso di sgretolamento, come secondo i residenti starebbe accadendo alla fabbrica colligiana, si riduce in una polvere che, se inalata, può causare la grave malattia nota come asbestosi.
La situazione del terreno non è migliore: anni di produzione di cristallo e vetro hanno provocato lo sversamento, sotto la pavimentazione, di numerosi composti inquinanti, come piombo, mercurio e arsenico. Una situazione complicata, che difficilmente sarà risolta in tempi brevi: ""L’area della ex Stiver – ha spiegato il sindaco Alessandro Donati – non è inserita nell’elenco regionale dei siti da bonificare, né in quello provinciale delle aree inquinate. La società proprietaria della costruzione ha dichiarato fallimento, quindi il mantenimento dell’edificio e l’eventuale bonifica spetterebbe al curatore fallimentare. Il dovere di surroga da parte di un ente pubblico costituisce una soluzione estrema e deve essere supportato non soltanto da un evidente stato di necessità, ma anche da una copertura economica con risorse finanziarie adeguate". E ancora. "Nel caso della ex Stiver, i campionamenti effettuati all’esterno della struttura hanno dato esiti negativi per l’amianto e per quanto riguarda una bonifica, il Comune di Colle non sarebbe in grado di reperire i fondi necessari – ha evidenziato Donati –. Non a caso il problema si trascina da molti anni, con le amministrazioni precedenti alla nostra che lo hanno posticipato: già nel 2016 un’ordinanza comunale è rimasta lettera morta. Quello che possiamo fare è insistere con la Regione perché sia realizzato un tavolo di confronto sulla situazione dell’ex Stiver, in modo che sia possibile reperire le risorse necessarie a risolvere definitivamente il problema - è la conclusione –, e intanto realizzare dei nuovi campionamenti sia all’interno che all’esterno della fabbrica per monitorare la situazione".
Marco Brunelli