Evasione milionaria, Sei Toscana si difende

La Guardia di Finanza contesta 17 milioni di euro di imposte evase. Il presidente Fabbrini: "Una diversa interpretazione dei fatti"

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Dal comando provinciale della Guardia di Finanza di Siena continuano a tenere rigorosamente le bocche cucite. La fine della procedura di accertamento e le visite nella sede di Sei Toscana, in via Simone Martini a Siena, si sono concluse nei primi dieci giorni di giugno, con un processo verbale di constatazione. In pratica una notifica di quanto sarebbe emerso nei rilievi effettuati dalle Fiamme Gialle.

Le conferme indirette dalla Guardia di Finanza riguardano la trasmissione degli atti all’Agenzia delle Entrate, a partire dal verbale di constatazione. Il dossier passa nelle mani dell’Agenzia, la quale dovrà verificare se le presunte irregolarità evidenziate dalla Guardia di Finanza siano configurabili come evasione di imposte. Confermata anche la somma contestata, 17 milioni di euro, che riguardano l’Iva e le imposte su operazioni e fatture legate alla gestione dei rifiuti. Non allo scambio di partecipazioni tra Iren e Unieco Holding ambiente, né all’aumento di capitale da 31 milioni di euro approvato dall’assemblea di Sei Toscana all’unanimità.

Con Iren socio di maggioranza, al 37,8%, la governance di Sei Toscana comprende Sienambiente (quasi 25%), Csai (16,3%), ovvero i soci proprietari degli impianti per il trattamento dei rifiuti, più Estra, che con Cooplat e Ecolat, tocca quasi il 20% del capitale.

Dopo aver ricevuto il processo verbale di constatazione della Guardia di Finanza, sui 17 milioni di imposte che sarebbero state evase, Sei Toscana ha scelto la strada delle dichiarazioni ufficiali, affidate a una nota del presidente. "I rilievi espressi nel processo verbale di constatazione,’ che ci è stato notificato dalla Guardia di Finanza lo scorso 8 giugno riguardano una serie di atti eo fatti a cui è stata data una differente interpretazione giuridico-tributaria da parte degli organi verificatori, da cui scaturirebbero asserite maggiori imposte – spiega il presidente di Sei Toscana, Alessandro Fabbrini –. È doveroso sottolineare che trattandosi di una diversa interpretazione di atti e fatti, comunque riconducibili alle precedenti amministrazioni che hanno gestito la società dal 2016 all’inizio del 2021, non è ravvisabile alcun intento di evadere le imposte da parte di Sei Toscana. La società, convinta di poter dimostrare il suo corretto operato, si è subito attivata, in questa fase preliminare, con le autorità competenti così da poter chiarire ogni addebito. A tal proposito, Sei Toscana - conclude il presidente Fabbrini - conferma piena disponibilità e spirito di collaborazione, come già avvenuto durante i giorni di verifica effettuati nelle scorse settimane nella nostra sede".