
Gianfranco Simoncini
Siena, 21 luglio 2020 - «La proposta del sindaco De Mossi? Non ci interessa". Con queste parole dei vertici di Engineering la strada per impedire la chiusura della sede di Siena è veramente in salita. Ai lavoratori non resta che attendere la decisione finale con il fiato sospeso, sicuri che è più facile perdere la partita che portare a casa risultati. Le organizzazioni sindacali e il consigliere regionale per il lavoro Gianfranco Simoncini non riescono, a convincere i vertici aziendali, che non si sono mossi di un centimetro.
"E’ troppa la determinazione dell’azienda nel voler portare avanti il piano di riorganizzazione che prevede il taglio della filiale di Colonna San Marco e il trasferimento di 160 dipendenti tra Firenze e Arezzo – spiega Simoncini -. Siena per loro non è più strategica". Per i vertici la riorganizzazione dei siti è "cosa fatta": il processo è avviato a livello nazionale e non si può più fermare.
Ma Simoncini non molla. "Anche alla fine dell’incontro ho invitato l’azienda a rivalutare la decisione presa - spiega -, ma non nego che ho sensazioni negative, l’azienda non è intenzionata a tornare indietro". Spiragli per un accordo non ci sono a parte che per il numero di giorni in smart working. E’ l’unica apertura fatta dai vertici, neanche la proposta del sindaco De Mossi (che ha messo a disposizione un immobile comunale a canone vantaggioso) ha ammorbidito la loro linea.
"No a sedi più piccole", rispondono infatti ai sindacalisti, mandando così in fumo il lavoro del sindaco che adesso ha deciso così di invitare l’ad Paolo Pandozy in Comune per un faccia a faccia.
Se Pandozy accetterà l’invito, quella sarà l’occasione per giocare ancora la carta della sede o in extrema ratio i 4 giorni di lavoro agile e uno in sede, andando così a ribaltare la proposta iniziale dell’azienda di due o tre giorni in sede su cinque. Certo è che il rifiuto categorico della sede a canone adeguato ha amareggiato i presenti al tavolo. "Noi e istituzioni abbiamo fatto tutti un piccolo sforzo per trovare una soluzione - afferma Jacopo Maccari della Fim Cisl Siena – ma sono ancora troppo elevati i disagi che i lavoratori dovranno affrontare".
Della stessa linea il segretario della Fiom Cgil, Massimo Onori. "L’azienda non si è spostata di una virgola – afferma -, l’incontro è andato male e le distanze si sono ampliate. Adesso informeremo i lavoratori e insieme a loro cercheremo altre proposte da dire all’azienda mercoledì in quello che sarà l’incontro definitivo".