di Laura Valdesi
"Ho chiesto un incontro a sindaco e prefetto di Grosseto dopo quanto accaduto. Cosa chiederò? Protezione", annuncia Antonello Pianigiani, proprietario dell’omonima azienda che si occupa di rifiuti e rottamazione, con sede alle porte di Siena. L’incendio di due bisarche, nel giro di una settimana, che si trovavano appunto nella filiale di Grosseto, ha lasciato senza parole la famiglia che opera da decenni nel settore. "Ho fatto immediata denuncia ai carabinieri ma, come detto, non mi sono fermato qui chiedendo un incontro con prefetto e sindaco. Sono in attesa che venga fissato, spero a breve. Un’azienda non si può trovare di fronte ad episodi del genere, altrimenti si arrende", aggiunge Pianigiani.
Il secondo rogo, in un parcheggio nel piazzale Cambogia, poco distante dalla sede di via Birmania, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
"Quello nella notte fra il 28 e il primo marzo poteva anche essere stato un caso, magari un corto circuito. Ma il nuovo incendio, questa volta dell’altro mezzo, mi fa pensare che non sia stato un caso. E che sia doloso come sospettano anche i vigili del fuoco che sono intervenuti per spegnerlo".
Ha mai ricevuto minacce?
"Mai. Né ho avuto screzi con i dipendenti che, anzi, sono i primi ad essere colpiti dall’incosciente, o da gli incoscienti non lo so, autori di questo atto. Oltre al danno economico per l’azienda, infatti, perché le bisarche resteranno ferme almeno un paio di mesi per la riparazione, c’è un rischio per la forza lavoro. Non avendo più i camion per lavorare dovranno intanto andare in cassa integrazione".
Forse è quello che qualcuno voleva?
"Probabilmente astio, invidia... sinceramente non lo so".
Quanti sono gli addetti?
"Attualmente quattro ma con l’attività a regime sarebbero stati 7-8 in quanto è arrivata l’autorizzazione dalla Regione per un piccolo centro di autodemolizione da circa 1500 vetture all’anno. Per fare un paragone, quello di Siena è da 15mila".
Le telecamere vi daranno un aiuto?
"Non ci sono dove è avvenuto l’incendio".
Mai state fiamme negli altri centri che avete in Toscana?
"Mai di sospetta origine dolosa come queste. Ho subito denunciato, siamo gente abituata a combattere ma sempre nel ring, con il rispetto delle regole e con l’arbitro, sia chiaro".
Ha ricevuto solidarietà?
"Tantissima, così non me l’aspettavo. Anche dai colleghi nazionali. Non faccio che rispondere al telefono".