
Il neo capitano dell’Oca Duccio Cottini è stato eletto con circa il 54% dei voti
Duccio Cottini è il nuovo capitano dell’Oca. Il babbo Antonio è stato capitano, il nonno Lao governatore (vittorioso) di Fontebranda dal 1964 al 1980. E’ cresciuto a pane e Contrada, l’avvocato Cottini. "Cosa rappresenta per me l’Oca? L’ho vissuta molto intensamente per 40 anni. Ho qui la maggior parte degli amici, ho trovato mia moglie in Fontebranda. Una seconda famiglia, un luogo del cuore", dice il neo capitano.
Quale insegnamento di cui fare tesoro le hanno lasciato babbo e nonno per quanto riguarda la Contrada. "Gli incarichi si assumono quando l’Oca chiama e a servizio della Contrada. Ci si mette a disposizione, se viene chiesto". L’Oca ha chiamato e Cottini ha risposto va bene. "In linea di massima sì, chiaro che le dinamiche delle Contrade moderne sono diverse da quelle di 20-30 anni fa. La sostanza comunque resta questa".
Nessuna esitazione dunque ad accettare. "Mi sono messo in gioco anche perché le risorse che le Contrade mettono in campo, intendo quelle umane, in certi momenti storici non sono infinite. Compresa la situazione ho ritenuto giusto dare il mio contributo".
Dopo l’elezione a capitano quali sono state le prime parole di Cottini? "Ero in Fontebranda, ho ringraziato tutti rivolgendo inoltre un pensiero alla mia famiglia, in relazione a quanto già detto sopra. Agli insegnamenti dati. E ho comunicato i collaboratori.
Chi farà parte dello staff? "I mangini sono Andrea Petreni, Alberto Monaci e Roberto Tolu che è un caro amico e mi dà l’esperienza per la prima fase. Per quanto riguarda la stalla barbaresco è Andrea Cicogna con l’inserimento di un giovane promettente che è Matteo Fabiani".
Cosa chiede il capitano dell’Oca ai suoi collaboratori? "Sono già motivati ed entusiasti. Inizieremo a lavorare e faremo il passaggio di consegne approfondito con lo staff di Stefano Bernardini. Siamo impazienti di cominciare questa avventura. A loro chiedo dedizione, passione e testa".
Cosa ci può essere nella forma mentis di un avvocato che risulta utile per fare il capitano. "L’abitudine a risolvere i problemi, a tenere i rapporti umani. Il sapersi interfacciare con le persone. La forma mentis della professione che svolgo comporta una certa rigidità che saprò contemperare con l’elasticità che le strategie paliesche richiedono".
Chi è per Cottini il nuovo re della Piazza? "Per nuovo cosa intendi?" Di sicuro Aceto con i 14 Palii vinti, poi ci sono le 13 Carriere di Trecciolino. "Voglio prima fare il passaggio di consegne, verificherò la situazione attuale. Non ho motivo di metterla in discussione con i riferimenti che s’immaginano. Ripartiamo da lì, nella logica di continuità e rispetto del lavoro svolto finora. Poi vediamo il percorso. Sulla carta l’Oca nel 2025 non corre, lo stesso la nostra avversaria che è squalificata. Ci sarà tempo per regolarsi di conseguenza".
Rapporti con la Torre: in che modo li intende? "Di massimo rispetto reciproco. La presenza dell’avversaria rappresenta una spinta a fare sempre meglio e di più. La rivalità è il sale della Festa".
Cottini è un conoscitore di cavalli? "Negli ultimi anni non ho seguito il parco equino e il percorso di addestramento. E’ un mondo che mi affascina e che, comunque, ritengo debba essere gestiti dagli specialisti naturalmente in sinergia con il capitano".
Si parla tanto negli ultimi anni della tutela della Festa, evitando che venga snaturata. "Ho necessità di entrarci meglio per capire. Nessuna bacchetta magica, né la presunzione di avere ricette giuste ancora prima di entrare e lavorare".
La promessa che fa agli ocaioli? "Metterci il massimo dell’impegno e della dedizione per ottenere le soddisfazioni e il rispetto che tutti auspichiamo".
In famiglia cosa hanno detto di babbo capitano? "Il figlio di 15 anni, Andrea Lao, che porta il nome di entrambi i nonni, frequenta la Contrada. E’ entusiasta. All’altro di 13, Augusto, interessa meno. Poi ho mia moglie, storica contradaiola di Fontebranda, Nadia Cacelli. E’ orgogliosa. Mi ha sostenuto, supportato e sopportato. Ma come ho detto in assemblea è solo l’inizio: ora viene il meglio".