Drappellone, tanti segni per la vittoria

Lo stemma della Selva è quello più alto

Il Drappellone

Il Drappellone

Siena, 14 ottobre 2018 – Un Drappellone gentile, quello di Gian Marco Montesano. Piace quel gesto di altri tempi, come dice l’artista stesso. E’ stato accolto bene ma poi è stata una pioggia di polemiche.  All’apparenza non sembrano molti i segni trovati dai contradaioli sul Drappellone della pace e del ritorno a casa. C’è chi, però, nella Torre ha visto subito un’assonanza con l’ultimo Palio vinto, quello del 2015. E questo per la scelta di inserire le Contrade a cerchio, sospese nel cielo.  Ma sono soprattutto i colori a calamitare l’attenzione verso la Selva. La tinta dell’uniforme accostata a quella delle rose pare proprio ricordare Vallepiatta che, tra l’altro, vinse l’ultimo Straordinario nel 2000. E anche quello del 1980 quando il Palio, proprio come adesso, fu portato nella basilica di San Domenico. Non solo. Lo stemma della Selva è quello posto più in alto, considerando che Montesano non ha seguito l’ordine di estrazione a sorte dividendo le Contrade per Terzi. E mentre c’è chi vede nell’immagine il fantino vestito di ‘verde’ che s’inchina e bacia la mano alla figura di donna che rappresenta la vittoria, gli ocaioli evidenziano che tutto quel celeste ricorda lo Straordinario del settembre 1969, vinto appunto da Fontebranda.  E l’orecchino rosso rubino? Richiama il colore che c’è nello stemma della Lupa. Ma non sarà sfuggita un’altra curiosità. Le tinte della Chiocciola sembrano così poco riconoscibili da confondersi quasi con il colore del cielo dipinto da Montesano.Chissà.  Quanto al Nicchio, il suo stemma è quello più in basso e dunque più vicino alla vittoria.  Come dimenticare poi il fatto che la donna indichi ‘Libertas’. Notoriamente le Contrade fra quelle che corrono che rivendicano uno spiccato spirito d’indipendenza, anche per le scelte da sempre fatte con i fantini, sono Giraffa e Selva.