Drago in lutto, addio a Gianfranco Campanini

È stato un grande contradaiolo e appassionato studioso di storia cittadina

Drago in lutto, addio a Gianfranco Campanini

Drago in lutto, addio a Gianfranco Campanini

La città e la Contrada del Drago in lutto per la morte di Gianfranco Campanini, appassionato studioso di Siena e delle Contrade, figura storica del rione di Camporegio. Era nato proprio il 22 aprile del 1940: già nell’agosto del 1956 aveva fatto il suo esordio come tamburino per il Palio di luglio. Da qui, per 16 volte in un conosciuto e vincente sodalizio con gli alfieri Giorgio Fracassi e Marcello Vannini. Negli anni sessanta spesso è andato a prendere il cavallo, portando in Pallacorda i vincenti Arianna e Topolona, ricoprendo questo ruolo ininterrottamente dal 2 luglio 1964 al 2 luglio 1969, percorso poi proseguito dal figlio Simone che all’esordio in questo ruolo porta la vincente Ogiva nel luglio del 1986. Ma Gianfranco Campanini è stato soprattutto un appassionato studioso delle tradizioni senesi, della storia cittadina e contradaiola. La sua collezione di fotografie e di rari reperti archivistici è stata presa ad esempio e citata in molte pubblicazioni dei più importanti storici del Palio e delle Contrade. Fra gli artefici della mostra fotografica "Il territorio del Drago 1879-1979" (con relativa pubblicazione) ha offerto alla città con Andrea Muzzi del fondamentale "Gli oratori di Contrada" (1995) fino alla minuziosa pubblicazione "Quanto sei bella Contrada nostra" che analizza le mutazioni di quella parte di Siena che appartiene al suo rione. Ha fatto parte del Comitato Amici del Palio ed è stato il primo direttore della testata dragaiola "I Malavolti" e tanti scritti fanno parte delle migliori pagine dei Numeri Unici del Drago, ma anche di altre Contrade, tanto era importante il lavoro di ricerca quotidiana che aveva svolto soprattutto nell’Archivio comunale. Quando c’era da trovare una foto rara e preziosa veniva puntualmente contattato. E il risultato non poteva che essere fondamentale. Dipendente per molti anni della Camera di Commercio, lascia la moglie Emiliana, erano insieme da più di sessant’anni, i figli Simone e Chiara con la nipote Anita. Questa mattina, dalle 9,30 è esposto nell’oratorio della Contrada. Funerali alle ore 14,30.

Massimo Biliorsi