Donna investita a Porta Camollia. Scatta l’allarme sulla sicurezza

Sfiorata da un autobus, è caduta sull’asfalto. Polemiche sui semafori

Tragedia sfiorata ieri pomeriggio fuori Porta Camollia

Tragedia sfiorata ieri pomeriggio fuori Porta Camollia

Siena, 9 novembre 2018 - Poteva essere una tragedia ma per fortuna nessuno si è fatto davvero male e siamo qui a raccontare la storia di uno dei tanti ‘brividi stradali’ che un adeguato piano di sicurezza dovrebbe in qualche modo provare a scongiurare sul nascere.

Ci sono incroci davvero pericolosi, semafori i cui tempi non sono facilmente gestibili e una latente disattenzione che complica, se ce ne fosse bisogno, ulteriormente tutto.

Così nel primo pomeriggio di ieri, fuori Porta Camollia, una donna ha rischiato di finire sotto un autobus di linea, mentre si apprestava ad attraversare all’altezza delle strisce pedonali. Il conducente ha però frenato in tempo, la signora è stata in pratica solo sfiorata, cadendo sull’asfalto senza riportare conseguenze gravi. Al punto che è stata medicata sul posto dai sanitari del 118 intervenuti a bordo di un’ambulanza e poi portata al Pronto Soccorso delle Scotte solo per precauzione.

Un brutto punto quello subito fuori da porta Camollia, traffico elevato, tanti pedoni e velocità dei mezzi spesso superiore a quella che il buonsenso consiglierebbe. Un brutto punto, tanto che l’azienda Tiemme ha emanato un ordine di servizio per i propri autisti, invitandoli a prestare la massima attenzione quando transitano in zona. Quanto accaduto ieri possiamo considerarlo come un campanello di allarme, un monito, un consiglio ad alzare sempre di più la soglia di vigilanza perché davvero, un attimo di rilassatezza, una banale distrazione possono davvero avere conseguenze terribili. E pensare che il semaforo di via Camollia è tra quelli nuovi, appena sostituiti, che hanno mandato in pensione gli impianti vecchi, fuori norma. Il cambio di semafori è già a buon punto, ne mancherebbero tre da sostituire. Anche se oggi la discussione è focalizzata sulla durata del verde, appena sei secondi. Troppo pochi per chi non è più giovane e fa fatica a muoversi con rapidità.

Da qui, comunque, dovrebbe partire un giro di vite contro comportamenti deleteri alla guida che nonostante l’elevamento delle sanzioni ancora non prendono posto nella coscienza delle persone. In particolare il riferimento va al parlare al telefono mentre si è alla guida. Troppo frequenti i casi di coloro che con il cellulare appiccicato all’orecchio effettuano manovre anche complicate.

Paolo Brogi