Disdette last-minute Addio a 4.300 visite

Sono gli appuntamenti saltati e non cancellati entro 48 ore. In fase di elaborazione. le sanzioni relative a 2018 e 2019

Migration

Circa 4.300 per le Scotte che diventano 24.859 includendo tutto il territorio dell’Asl Sud Est. Sono i numeri delle prestazioni sanitarie fissate e non disdette entro 48 ore durante tutto il 2021. È anche questo uno degli effetti della pandemia sul nostro sistema sanitario: a causa di positività improvvise, imprevisti o sbadataggine dei pazienti sono saltate circa 30mila visite fissate su appuntamento in tutto il territorio dell’Asl Sud Est. Una cifra che, solo alle Scotte, si traduce in un mancato incasso di ticket pari a oltre 108mila euro. A chi non ha sfissato entro le 48 ore canoniche l’appuntamento al Cup non verrà però applicato il ’malum’ previsto per le disdette last-minute: una multa pari all’intero costo del ticket. Il pagamento della penalità infatti è stata sospeso dalla Regione da marzo 2021 fino ad aprile 2022. Non sarà così per per le mancate disdette da aprile di quest’anno in poi.

Il numero complessivo di prenotazioni effettuate alle Scotte è stato invece di circa 246.100 per il 2021 e 121.300 per il primo semestre 2022 (mentre 2.300 sono quelle non disdette nello stesso periodo); in entrambi i casi la percentuale delle mancate disdette sulle prenotazioni effettuate è del 2%. Si tratta di percentuali destinate a ridursi anche grazie al servizio di sms-remind attivato dalla Regione: il promemoria elettronico inviato cinque giorni prima dell’appuntamento, sempre che il cittadino abbia comunicato all’operatore del Cup o dello sportello il numero di cellulare. Ma in tutta l’Asl invece come è la situazione? Nel 2017 le sanzioni già erogate per mancate disdette sono state 6.980 (su un totale di 25.377 visite non sfissate). Nei prossimi mesi saranno eleborate le sanzioni per quelle relative a 2018 e 2019: nei due anni le mancate disdette infatti sono state più di 57mila. L’obiettivo del malum: ridurre il rischio che appuntamenti vadano deserti oppure, nel caso dell’impossibilità a sottoporvisi, che il cittadino li disdica per tempo in modo da utilizzare quello spazio per visite ed esami di altri pazienti.