MASSIMO BILIORSI
Cronaca

Dal parquet all’arte dello scrivere. Morrocchi, tutto l’amore per Siena

Una foto una storia Ritratto del giornalista, allenatore e dirigente di basket, grande contradaiolo

Dal parquet all’arte dello scrivere. Morrocchi, tutto l’amore per Siena

Roberto Morrocchi come sempre a bordo di un parquet, foto di Augusto Mattioli

Mai il piede in due staffe, con una granitica coerenza che a volte lo ha reso anche scomodo, sempre mal collocabile. Questo è Roberto Morrocchi, che è già difficile da raccontare: sportivo, politico, amministratore, giornalista, appassionato di Palio e della sua Contrada, ma sempre in una linea ’antipatica’, per chi non se lo può permettere, di assoluto rigore. Eccolo ritratto da Augusto Mattioli nella veste da allenatore, uomo guida per uno sport complicato qual è il basket, dove il millimetro cambia i destini.

Il basket di Morrocchi, oltre i meriti sportivi che ahimé non posso valutare in modo profondo per poca conoscenza della materia, ci ricorda gli anni della presidenza, soprattutto come è uscito con grande dignità e chiarezza dagli anni bui che questa disciplina ha attraversato nei nostri luoghi. Una lezione per tutti: ma il Morrocchi che preferisco è quello, armato di penna-spada, che non risparmia colpi un po’ ovunque, senza fare sconti, perché ricordiamocelo ogni tanto che quelli che scrivono con chiarezza hanno dei lettori, quelli che scrivono in modo ambiguo hanno solo dei commentatori. E lui ha sicuramente avuto quelli della prima categoria.

Non ha mai fatto sconti a nessuno: nei giornali, oggi nei social, ma sempre senza nessuna forzatura, nemmeno malizia o prepotenza. Quanto è vero che la verità è cosa difficile da maneggiare, perché la chiarezza è moralità, la giusta distribuzione fra luce e ombra, la gentilezza mai stucchevole della certezza. Sarebbe anche la buona educazione del giornalista, ma talvolta ce ne dimentichiamo. È questione di bravura? Forse, sicuramente di coscienza pulita. Personaggio scomodo, capace di grandi slanci romantici: il suo libro ’Palio e memoria’ del 2016 è un purissimo atto d’amore per una Siena che non c’è più, eppure fortemente amata. Animata da personaggi sempre in bianco e nero. Eroi nostalgici come le sue parole.

Quando si vorrà davvero rileggere la storia della città degli ultimi trent’anni, alcuni suoi scritti saranno imprescindibili: la verità è un qualcosa di scomodo che non tutti sono disposti ad accettare, ma prima o poi tutti dovremo farci i conti. Morrocchi e i suoi scritti così espliciti, chiari, da chi tira il sasso e non nasconde la mano. Del resto, Quintiliano ebbe proprio a scrivere: ’Orationis summa virtus est perspicuitas’.