MARCO BROGI
Cronaca

Crollo in via Maestra. Chiesta al Tribunale la nomina di un perito

Il tecnico dovrà accertare le cause che hanno portato al cedimento dell’edificio. L’istanza arriva dagli ex residenti, tutti altrove perché l’immobile è inagibile.

"Sono un po’ demoralizzato. Ci vorranno anni prima di poter far rientro nella nostra abitazione. Nel frattempo abbiamo richiesto al Tribunale, tramite il nostro legale, l’avvocato Silvia Brandani, la nomina di un perito per stabilire le cause del disastro. L’udienza si svolgerà il 20 dicembre a Siena". A parlare è Carlo Conforti, l’ex dirigente della Confesercenti che abitava con la moglie in uno dei quattro appartamenti fuori uso per il crollo del palazzo nel centro storico di Poggibonsi avvenuto nella notte tra il 25 e il 26 agosto.

"Sono passati già tre mesi da quella drammatica notte – racconta ancora Conforti –. Non avendo più una casa siamo in affitto con tutti i problemi, anche economici, che la cosa comporta. Mi auguro che venga fatta giustizia e che vengano accertate le cause del crollo".

A far luce su ciò che ha provocato il crollo sarà l’inchiesta per disastro colposo aperta dalla Procura di Siena. Tra le ipotesi più accreditate, la presenza di acqua nel sottosuolo del centro storico, in particolare nella parte più alta di via della Repubblica, proprio nei pressi del palazzo crollato, che è un vecchio edificio dei primi del ‘900. Intanto, sono finiti i controlli nelle cantine del centro storico per accertare la presenza o meno di acqua. Ispezioni che sono state effettuate dalla polizia municipale e dai tecnici del Comune per la sicurezza degli edifici della parte vecchia della città. In alcuni scantinati sono state rilevate modeste quantità di acqua.

E’ sempre attivo, tuttavia, e lo sarà per diverso tempo ancora, l’indirizzo mail ([email protected]) a cui i residenti possono rivolgersi per segnalare la presenza di acqua nelle loro cantine. A disposizione degli abitanti anche il numero verde (gratuito) di Acque spa: 800983389.

L’amministrazione comunale rinnova l’invito a comunicare immediatamente la presenza di acqua o di forte umidità negli scantinati. Tutto questo mentre continuano i disagi delle famiglie rimaste senza casa. A rendere più complicata la situazione delle persone che vivevano nell’edificio crollato all’improvviso, il fatto che per motivi di sicurezza legati al rischio di altri crolli non possano mettere piede nei loro appartamenti per prendere gli effetti personali di cui hanno bisogno.