
"Se andrà in porto il progetto di Coldiretti di far confluire il Consorzio Agrario di Siena e Arezzo in CAI – Consorzi Agrari d’Italia, si perderà qualunque tipo di rapporto con il territorio e con gli agricoltori, oltre a probabili e pesanti conseguenze per i lavoratori". Alla vigilia delle assemblee scendono in campo Valentino Berni, presidente Cia di Siena e Nicola Ciuffi, presidente dell’Unione provinciale agricoltori. Che oggi saranno a Serre di Rapolano, al Grand Hotel Serre per un incontro.
"L’accordo che le associazioni agricole avevano faticosamente ‘partorito’ nello scorso mese di giugno - scrivono Berni e Ciuffi - teso a garantire una gestione unitaria e paritetica negli organi del consorzio, è stato fatto saltare con un blitz da parte della maggioranza in consiglio facente capo a Coldiretti. L’accordo è stato accettato da Cia e Unione Provinciale Agricoltori perché, come garantito dai vertici senesi di Coldiretti nell’incontro fra le associazioni, non prevedeva assolutamente l’adesione a CAI, bensì la riconferma del direttore e la prosecuzione del Piano industriale già approvato dall’assemblea e che già al momento dell’accordo stava portando risultati di risanamento positivi. Un Piano di risanamento - è uno dei nodi - che anche grazie all’ingente patrimonio che il Consorzio detiene, riscuote il sostegno del sistema bancario, offre garanzie ai lavoratori della struttura consortile e a tutti gli agricoltori delle province di Siena e Arezzo".
Berni e Ciuffi parlano di "colpo di mano repentino e irrispettoso da parte di Coldiretti, che sta portando avanti il progetto Consorzi Agrari d’Italia. Ed è coinciso con la prematura scomparsa del presidente Giuseppe Bicocchi. Coldiretti si è presa anche il presidente e ha tentato di rafforzare ulteriormente la maggioranza in consiglio cooptando un proprio rappresentante al posto del rappresentante dell’UPA".
"Come se non bastasse – aggiungono i presidenti di Cia e Upa – è stato sostituito anche il direttore Ado Guerrini che stava portando risultati importanti, mettendo in pratica il Piano industriale". Ormai però siamo alla vigilia delle assemblee decisive, convocate per l’adesione al Progetto Cai.
"Siamo molto preoccupati per le sorti dello storico Consorzio Agrario di Siena, che proprio quest’anno è arrivato ai 120 anni dalla nascita e che ha rappresentato per oltre un secolo un pilastro dell’agricoltura senese e toscana – concludono Berni e Ciuffi -. L’entrata in CAI sarebbe la perdita del Consorzio Agrario come lo abbiamo sempre conosciuto, sarebbe la fine di un rapporto con il territorio che ha garantito reddito e sicurezza agli agricoltori; non avrebbe più autonomia con una gestione lontana dagli interessi degli agricoltori senesi ed aretini".