
L’imputato si era fatto consegnate il bancomat dal pensionato (foto archivio)
di Laura ValdesiSIENAColpo di scena nel caso di un anziano chiancianese, invalido al 100%, di cui si era approfittato il suo badante ma per un breve periodo di tempo. Perché i familiari vigilavano e si erano accorti dei prelievi e del tentativo di fargli acquistare una macchina ad una concessionaria, senza che l’operazione andasse fortunatamente a buon fine. L’uomo, 57 anni, finito in carcere per un’altra vicenda, è stato infatti clamorosamente assolto. I suoi legali, l’avvocato Alessandro Betti e Giulia Salvini, hanno richiamato una disposizione transitoria della Cartabia secondo la quale l’impugnazione non può avere durata superiore ai tre anni. Di qui l’improcedibilità del reato di cui ha dovuto prendere atto anche il procuratore generale. Un’assoluzione ’tecnica’, per così dire. Anche se per le statuizioni civili ha rimandato alla competente sezione della corte d’appello, fra 60 giorni le motivazioni.
L’imputato, che viveva a Chianciano, era stato infatti condannato con rito abbreviato nel maggio 2021 dal gup Jacopo Rocchi a 2 anni e 600 euro di multa. Era accusato di circonvenzione di incapace in quanto, secondo la procura, avrebbe approfittato della situazione delicata del pensionato facendosi dare il bancomat. Dal marzo al maggio 2020, in pieno lockdown, avrebbe preso 5mila euro in contanti. Poi il tentativo di fargli acquistare una macchina, una Dacia Duster presso una concessionaria di Chiusi. Ma non era riuscito nel suo intento proprio per l’attenzione dei familiari dell’anziano. Era stato presentato appello ma, come detto, sono stati superati i tre anni previsti per l’impugnazione. Di qui l’assoluzione ’tecnica’. Che ha per i cari del pensionato un po’ il sapore della beffa.