Comunali, valzer di nomi per il centrodestra

Dopo le grandi manovre per lanciare Baccheschi e Castagnini spunta l’ipotesi di Venturi, fondatore del Sipa. Ma arrivano subito le smentite

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di Cristina Belvedere

Falsa partenza in vista della prossima riunione del tavolo del centrodestra, fissata il 9 gennaio. Nel menù natalizio delle candidature a sindaco spunta a sorpresa il nome di Luca Venturi, fondatore e direttore artistico del Siena International Photo Awards. Contradaiolo del Drago, Venturi è diventato ambasciatore di Siena nel mondo grazie al successo del Sipa che l’anno scorso ha fatto conoscere attraverso lo scatto di Mehmet Aslan la storia del piccolo Mustafa e di suo padre Munzir, vittime della guerra in Siria poi ospitate con il resto della famiglia proprio a Siena.

Dopo i rumors sul ceo di AchilleS Vaccines, Riccardo Baccheschi, civico vicino alla lista SiAmo Siena, e l’ipotesi di candidare il presidente di Sigerico Massimo Castagnini, Venturi poteva rappresentare il nome in grado di comporre le diverse anime del centrodestra in una campagna elettorale che si preannuncia senza esclusione di colpi.

Ma le indiscrezioni su Venturi hanno suscitato un vespaio tra i partiti: se Forza Italia e Lega hanno subito chiarito che ogni candidatura, anche la migliore del mondo, va condivisa e non calata dall’alto, anche Fratelli d’Italia ha immediatamente sgombrato il campo dai fraintendimenti. Il parlamentare Francesco Michelotti, allertato dagli alleati, ieri ha infatti liquidato l’ipotesi attraverso i social con un laconico: "Non mi risulta".

Resta quindi da individuare il candidato su cui scommetterà il centrodestra. Un autorevole esponente di FdI ieri mattina assicurava: "Il nome c’è, stiamo lavorando per chiudere a breve".

Non è escluso che prima del 9 gennaio possa essere reso noto il futuro candidato a sindaco del centrodestra, ma c’è anche chi pone una questione più matematica che politica. E’ il caso del presidente del Consiglio comunale, Marco Falorni, che annuncia la sua presenza alla prossima riunione della coalizione, per invitare partiti e civici a esplorare altre possibilità.

Numeri alla mano, Falorni intende aprire una riflessione: meglio vincere al primo turno con alleati già in pista (vedi il civico Fabio Pacciani) o correre con un nome proprio, che però al ballottaggio può rischiare di perdere consegnando di nuovo la città al centrosinistra? Il tempo stringe e, mentre c’è chi cerca di calmare gli animi ricordando che la candidatura di Luigi De Mossi fu presentata a febbraio 2018, le diverse componenti del centrodestra studiano la quadratura del cerchio. E’ chiaro che ogni nome formulato al di fuori del tavolo della coalizione rischia di finire matematicamente ’bruciato’ dal gioco dei veti incrociati. L’auspicio è che la fine dell’anno porti non solo consiglio, ma anche un candidato forte perché condiviso. Da tutti.