Erano stati loro, il 7 maggio 2019, a sconvolgere la tranquillità di Rosia, entrando nella filiale del Monte dei Paschi con la scusa di aprire un conto corrente Poi avevano fatto una rapina. Magrissimo il bottino in quanto non avevano calcolato che a quell’ora, nel pomeriggio, la cassaforte era già chiusa. Il prezzo che i malviventi hanno pagato però per il colpo è stato alto: il collegio presieduto da Luciano Costantini li ha condannati, seppure con il vincolo della continuazione, a 6 anni e 2 mesi, 6 anni e 7 mesi ed un terzo bandito a 6 anni a 9 mesi. Il pm Sara Faina, che aveva seguito sin dall’inizio l’inchiesta dei carabinieri, ne aveva chiesti 7. Senza la continuazione. Invece i giudici hanno ritenuto che si trattasse dello stesso disegno criminoso a seguito del quale avevano compiuto colpi identici nell’Ascolano e a Vallo della Lucania. I difensori – Luigi Poziello, Alba Lopez, Celestino Gentile e Rocco Ascanio – attenderanno il deposito delle motivazioni fra 60 giorni per l’eventuale impugnazione.Uno dei banditi, che agì a volto scoperto, aveva già chiuso i conti con la giustizia. La sequenza era stata fissata dalle telecamere e raccontava di due complici entrati all’interno con il viso parzialmente travisato. A dare l’allarme era stata una dipendente della banca chiamando il 112. "Tre uomini si sono allontanati portando via soldi dalle casse dei singoli sportelli", il suo racconto all’Arma. Un contributo importante all’inchiesta era stato dato dal fatto che c’era già sul gruppo un’informativa degli investigatori di Ariano Irpino che da marzo si erano avvalsi di intercettazioni telefoniche e ambientali per un’altra vicenda.
La.Valde.