Tentano colpo in banca: sgominata banda

Nove le persone coinvolte

Carabinieri (foto di repertorio)

Carabinieri (foto di repertorio)

Siena, 18 luglio 2020 - I carabinieri, con una vasta operazione chiamata "Sorgente", hanno sgominato la banda che assaltava i bancomat facendoli saltare con l'esplosivo, in Veneto, Lombardia e dell'Emilia-Romagna ma anche in Toscana. Proprio alla stessa banda viene attribuito un tentato furto risalente al novembre  nel 2019. Si tratta di nove persone, di cui sei sinti, due vicentini una trevigiana, per i quali sono scattate misure diverse: quattro sono in carcere, uno agli arresti domiciliari, mentre per altri quattro è previsto l'obbligo di dimora. Le accuse vanno dall'associazione per delinquere, al riciclaggio, alla ricettazione e alla detenzione e al porto di materiale esplosivo. L'operazione è scattata stamane in provincia di Lecce e Venezia, dove tre della banda erano in vacanza, e anche a Vicenza, Treviso e Verona. Nelle stesse citta', e in provincia di Cremona, Bologna e Latina sono partite anche le perquisizioni. Un centinaio i Carabinieri in campo, con le unita' cinofile antiesplosivo di Torreglia e Laives, i Ris di Parma, la sezione anticrimine di Padova e i vigili del fuoco hanno dato esecuzione alle misure disposte dal gip di Padova Domenica Gambardella su richiesta del sostituto procuratore Benedetto Roberti. Le indagini, spiegano i Carabinieri, sono partite nel 2019 e hanno portato ad accertare che i nove si erano organizzati ciascuno con compiti ben definiti, "per commettere una serie indeterminata di assalti agli sportelli automatici degli istituti di credito" del Nord. I bancomat razziati venivano manomessi usando congegni esplosivi artigianali, le cosidette "marmotte", inserite negli erogatori del contante e poi innescate elettricamente. Alla banda sono contestati anche il tentato furto del 18 novembre 2019 al Monte dei Paschi di Siena di Sarmeola di Rubano, il furto del 16 dicembre 2019 alla Banca Popolare di Puglia e Basilicata di Vicenza, dove furono rubato 5.000 euro, e il tentato furto del 17 aprile 2019 allo sportello dell'ufficio postale di via Sacro Cuore di Padova.