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Codice rosa, patto con la procura: "Rafforzata la rete di intervento"

Firmata la nuova intesa alla presenza di Ettore Squillace Greco, procuratore generale della Corte d’Appello. Il dg dell’Asl Torre: "Un modello riconosciuto a livello nazionale che viene ora aggiornato" .

I protagonisti della firma in Regione. C’era l’ideatrice del Codice Rosa, Vittoria Doretti

I protagonisti della firma in Regione. C’era l’ideatrice del Codice Rosa, Vittoria Doretti

Una sinergia rinnovata tra Procure e rete Codice Rosa per rafforzare l’intervento contro la violenza. È questo l’obiettivo del nuovo protocollo firmato ieri a Palazzo Sacrati Strozzi dal presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, insieme a tutte le procure della Toscana e la procura della Liguria che ha competenza su Massa. Alla firma erano presenti anche Marco Torre, direttore generale della Asl Toscana sud est, e Vittoria Doretti, ideatrice e responsabile regionale del Codice Rosa, nonché direttrice dell’Area Dipartimentale Promozione ed Etica della Salute della stessa Asl.

Nato nel 2009 nell’allora Usl 9 di Grosseto da una visione condivisa tra sanità, magistratura e forze dell’ordine, il Codice Rosa si è affermato come un modello operativo per la presa in carico delle vittime di violenza e abusi. Fin dall’inizio ha puntato a costruire una task force multidisciplinare in grado di intervenire in modo coordinato, dando vita già nel 2010 alle prime linee guida sanitarie, grazie all’impegno congiunto con la Procura. Elemento chiave del Codice Rosa è sempre stata la rete territoriale, che coinvolge centri antiviolenza, istituzioni sanitarie e giudiziarie, in un’alleanza operativa basata su umanità, competenza e collaborazione.

"L’aggiornamento del protocollo oggi rappresenta un nuovo passo avanti, nel solco di una storia che continua a mettere al centro l’umanità, la competenza e la collaborazione - racconta Vittoria Doretti -. Una delle qualità più importanti del Codice Rosa è stata ed è proprio la sua capacità di evolversi. La firma di questo nuovo protocollo tra Regione e procure rende ancora più sicuro e certo il perimetro in cui muoversi, a qualsiasi ora del giorno e della notte, dal territorio più lontano all’ospedale più grande. È un passo in avanti importantissimo, fondamentale ma non rappresenta un punto di arrivo. Non si potrà parlare di eccellenza fino a che ci sarà un femminicidio. Il cambiamento culturale è ancora in atto e resta ancora molta strada da fare. Su questo il ringraziamento va a Cristina Manetti per l’impegno fondamentale con la Toscana delle Donne". "Sono orgoglioso della squadra che negli anni ha reso il Codice Rosa un modello riconosciuto a livello nazionale – ha aggiunto Torre –. Oggi lo aggiorniamo, migliorando un sistema già efficace. Ma ciò che conta è anche l’impegno quotidiano di tutte le operatrici e degli operatori a ogni livello della sanità che ci mettono la faccia ogni giorno. Io con loro".