Chiusi, revocato il divieto di pesca. Valori regolari nelle acque del lago: "Pesci morti per l’alta temperatura"

Il sindaco Sonnini rassicura i cittadini anche sui flussi idrici erogati dal potabilizzatore: "Sono conformi"

Chiusi, revocato il divieto di pesca. Valori regolari nelle acque del lago: "Pesci morti per l’alta temperatura"

Chiusi, revocato il divieto di pesca. Valori regolari nelle acque del lago: "Pesci morti per l’alta temperatura"

Si va normalizzando la situazione al lago di Chiusi, interessato da una morìa di pesci legata probabilmente alle alte temperature. Il sindaco Gianluca Sonnini ha revocato ieri l’ordinanza emanata una decina di giorni fa che limitava la pesca, imponendo di rilasciare quanto catturato. Sono infatti arrivate le rassicurazioni sia da parte della società Nuove Acque e sia dai carabinieri forestali che, attraverso l’Istituto Zooprofilattico di Pisa, hanno effettuato approfondite analisi della acque: tutti valori sono nella norma, la morìa dei pesci che ha interessato solo la specie scardola fa ritenere che sia "da escludersi che la causa prima sia da ricercare fra le patologie insite alla specie piuttosto che a cause esterneambientali". Pertanto, si legge nell’ordinanza, "valutate tali risultanze e in particolare la conformità della qualità delle acque del lago di Chiusi e di quelle erogate dal potabilizzatore alla normativa vigente e dato atto che alla data odierna non si sono manifestate né ulteriori morìe di pesci né altre problematiche attinenti alla salute umana e delle specie ittiche, è ritenuto necessario revocare l’ordinanza e ripristinare l’ordinario regime della pesca autorizzata nelle acque del lago".

I pescatori tirano dunque un sospiro di sollievo, ma anche i cittadini visto che l’acqua del Chiaro arriva nelle case. Da quest’ultimo punto di vista, in ogni caso, già i primi controlli effettuati dal Comune avevano escluso criticità. L’ordinanza ora revocata ha rappresentato in buona sostanza un’azione di tutela preventiva per la salute pubblica, ma la sensazione che non vi fossero situazioni pericolose era già abbastanza chiara sin dall’inizio della vicenda.

Massimo Montebove