Chiusi, 21 giugno 2019 - La Confraternita della Misericordia di Chiusi compie 160 anni. E già domani, poi domenica, è previsto un intenso programma di festeggiamenti con iniziative, concerti, spettacoli e la messa celebrata dal vescovo Manetti. Ne parliamo col governatore, Roberto Fè.
Fè, quali sono i numeri della Confraternita?
«Abbiamo circa 650 associati e siamo l’istituzione sociale più antica di Chiusi. Siamo orgogliosi del lavoro che svolgiamo ogni giorno al servizio della comunità e dei cittadini«.
La casa di riposo di Villa Morviducci è il fiore all’occhiello.
«Sì. Abbiamo 24 ospiti e una gestione familiare ottimale. Ci sono molte richieste per entrare. Da noi si sta bene, l’età media è superiore ai 90 anni, coccoliamo i nostri nonni, non mancano marmellate e crostate fatte in casa, anche i pici... Il tutto in un luogo incantevole e a un prezzo, circa 1.000 euro al mese per gli autosufficienti, che è molto vantaggioso».
Da 4 anni a Chiusi Scalo esiste anche il Centro medico della Misericordia.
«Un vitale punto di riferimento al quale rivolgersi per tutto ciò che è assistenza di base. Una cooperazione di successo tra Comune, Asl, volontariato e medici».
Molto richiesti sono anche i servizi cosiddetti di ‘secondo livello’.
«Assolutamente. Abbiamo tante persone che hanno necessità di essere accompagnate a Nottola, a Siena o in altri ospedali per visite ed esami. Noi non abbiamo tabelle tariffarie. Si va ad offerta. Se qualcuno non è in condizione di dare qualcosa, il servizio lo svolgiamo lo stesso. Importante anche la struttura ‘Durante e dopo di noi’ dedicata ai ragazzi disabili, un progetto nel quale crediamo moltissimo».
Vi occupate di accoglienza dei migranti?
«Sì, da 8 anni. Attraverso i centri di Chiusi, Chianciano, Sarteano e Cetona. Abbiamo aiutato complessivamente oltre 1.500 persone e aiutato tanto giovani ad inserirsi concretamente nel mondo del lavoro, nel settore alberghiero in particolare e nell’agricoltura. E’ questo il miglior modo per integrare».
Quali sono oggi a Chiusi e in Valdichiana i maggiori problemi con cui vi confrontate?
«Sicuramente la solitudine degli anziani nel momento del bisogno e la necessità di aiuto sociale ed economico delle famiglie in difficoltà. Negli ultimi 2 anni i disagi sono fortemente aumentati».
Un’ultima domanda: i cittadini come possono aiutare la Misericordia?
«Rivolgo un appello, in particolare, ai pensionati e ai giovani per prestare un’opera di volontariato. Anche soltanto un’ora a settimana, anche solo per dare conforto a un anziano solo che vuol fare una passeggiata al lago. Crediamo che tutti, con poco, possano fare molto».