Chianciano, morì albergatore Assolto ex primario di Nottola

"Il fatto non sussiste", hanno ribadito anche i giudici di appello dopo il ricorso del pm Magnini

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Assolto perché il "fatto non sussiste" nel dicembre 2019 per la morte di unoto albergatore di Chianciano, Pasquale De Cesare, che aveva 59 anni. Stessa sentenza confermata ieri in corte d’appello a Firenze per l’ex primario della Chirurgia dell’ospedale di Nottola, unico dei cinque medici imputati inizialmente per omicidio colposo a dover affrontare un nuovo processo in quanto il pm Valentina Magnini aveva presentato appello soltanto nei suoi confronti. Presenti gli avvocati di parte civile che hanno insistito per la condanna mentre lo stesso procuratore generale ha chiesto di confermare la sentenza di assoluzione di primo grado, anche alla luce di una perizia sulle cause della morte di De Cesare disposta dai giudici. L’ex primario di Chirurgia, difeso dall’avvocato Monja Salvadori (sostituita ieri in aula dal collega Daniele Chiezzi), ha sottolineato tutta la propria amarezza per l’odissea giudiziaria durata otto lunghi anni.

L’albergatore si era sottoposto ad un intervento di chirurgia bariatrica nel 2014, in Puglia, ed era poi morto per uno choc settico a Nottola dove era stato ricoverato pochi giorni dopo essere stato dimesso dalla clinica di Foggia. Un calvario quello vissuto prima della morte in quanto aveva accusato dolori fortissimi all’addome e febbre. L’inchiesta per fare luce sulla vicenda aveva coinvolto non solo il capo dell’équipe medica ma anche altri quattro dottori, tutti assolti in primo grado, che a vario titolo si erano occupati del paziente.

Laura Valdesi