Chianciano, afferrò per la gola la comandante della Municipale Condanna a 5 mesi e risarcimento

Aveva fatto scalpore, l’episodio. I vigili urbani che fermano l’uomo, un noto imprenditore, che viaggiava su uno scooter insieme ad una donna. Vengono fatti accertamenti sul mezzo e si scopre che non ha conseguito la patente. Mai sostenuto gli esami di guida. Quando il vigile urbano fa presente che il mezzo, così prevede il codice della strada, deve essere sottoposto a sequestro, scatta la tensione. La lite. La situazione degenera. E l’imprenditore, inizialmente arrestato anche se poi la misura non venne convalidata e fu rimesso in libertà, si è trovato sotto processo. Inizialmente solo per violenza e minacce a pubblico ufficiale più guida senza patente. Successivamente gli sono state contestate dal pm Nicola Marini anche le lesioni aggravate nei confronti della comandante della polizia municipale termale. Ieri pomeriggio il giudice Simone Spina essendosi pronunciato su quest’ultimo reato per cui era stato chiesto il rito abbreviato dall’avvocato Alessandro Betti, ha rinviato gli atti al presidente affinché individui un nuovo giudice in quanto è diventato incompatibile.

L’imprenditore è stato condannato a 5 mesi e 10 giorni, dovrà risarcire la parte civile, rappresentata dall’avvocato Daniele Bielli. Intanto con una provvisionale di 2mila euro, più il pagamento delle spese processuali.

Secondo l’accusa, la comandante della Municipale si trovava quel giorno sul posto ma per risolvere un problema che riguardava uno straniero. Resasi conto della situazione in cui si trovava il collega, era intervenuta. Per tutta risposta l’imprenditore le avrebbe messo le mani al collo causandole lesioni guaribili in oltre quaranta giorni. "Si è difeso, con c’era alcuna volontà di offendere", ha replicato l’avvocato. L’uomo accusò anche un malore, tanto che intervenne l’ambulanza e fu portato in ospedale.

La.Valde.