
L’avvocato Carlo Arnulfo, legale di Igor Bidilo, è uscito dall’incontro con il gip Ilaria Cornetti piuttosto rincuorato. Se riuscirà a trovare una banca disposta ad aprire un conto con i 3 milioni di euro di deposito giudiziario, da versare alla procura di Siena per sbloccare le quote di Sielna, la holding che detiene i marchi storici Nannini e Scudieri, oltre alla trentina di bar e ristoranti tra Siena, Firenze e Milano, Bidilo tornerà in possesso della società. Sembrerebbe facile trovare una banca che accetti un deposito di 3 milioni al Fondo Unico di Giustizia, senza interessi da pagare. Ma finora l’amministratore nominato dalla procura, il commercialista Antonio Castagnazzo, non sarebbe riuscito nel suo intento.
Nel frattempo, assieme al professionista fiorentino e alle due consigliere scelte per la gestione di Sielna, il magnate kazako Bidilo ha deciso di rispostare su Mosca il controllo delle sue attività italiane. Il suo uomo di fiducia è Denis Milovidov, il regista delle operazioni imprenditoriali in Europa. Ma è una manager ucraina che ricoprirà i ruoli più operativi in futuro. Mentre Castagnazzo continuerà a gestire Sielna in attesa che le quote ritornino a Bidilo.
Altra missione dell’avvocato Arnulfo, forse più cruciale per il prosieguo dell’inchiesta ’Hidden Partner’, almeno per quanto riguarda il protagonista più importante, è il viaggio a Tallinn, capitale dell’Estonia, in calendario la prossima settimana.
L’obiettivo è trovare una consulenza fiscale a livello governativo per far cadere l’imputazione principale a carico di Igor Bidilo, l’evasione fiscale dalla quale sarebbe partita l’accusa di autoriciclaggio. Oltre a dimostrare che il sistema fiscale in Estonia si poggia sul fatto che tocca allo Stato, e non al contribuente, dimostrare che il patrimonio cresciuto sia reddito tassabile, i legali del magnate dovranno trovare una formula per una sorta di ’ravvedimento operoso’. In pratica, ammettere che gli 11,8 milioni di euro contestati dalla procura di Siena siano in qualche modo sfuggiti al fisco estone. E quindi pagare una somma per sanare la contestazione principale. Questo farebbe cadere l’accusa su cui si reggono quelle conseguenti. Almeno per quanto riguarda Bidilo, perché per gli altri indagati ci sono questioni diverse.