
Centrale idroelettrica, Rcr si schiera: "Sostenibilità ambientale e sociale per noi sono valori prioritari"
L’impianto idroelettrico a Colle si farà, perché il Tribunale superiore delle Acque ha messo la parola fine alla ormai nota vicenda del ’tubone’ con la sentenza notificata il 29 settembre al Comune, anche se quest’ultimo per bocca del sindaco Alessandro Donati sta pensando al ricorso in Cassazione. Entra nuovamente nel merito della questione Roberto Pierucci, amministratore delegato di Rcr. Questo perché Silextech, la società che dovrebbe gestire le due centrali, ha proposto ad Rcr di utilizzare l’energia idroelettrica che verrà prodotta. Parlano di 3-4 Gigawatt all’anno e di una potenza istantanea di 0,6 Megawatt, che coprirebbe l’8% del fabbisogno energetico di Rcr.
"La nostra posizione verso l’opportunità del cosiddetto ‘tubone’ è coerente con la manifestazione di interesse discussa tempo fa con la società, che ha presentato il progetto di ripristino della centrale – afferma Pierucci – Rcr si è resa disponibile a considerare la fornitura dell’energia prodotta, seguendo il principio che la sostenibilità ambientale e sociale sono elementi prioritari rispetto al business. Quindi, dopo essersi accertati che il ripristino della centrale idroelettrica non comprommettesse la salvaguardia del territorio, manteniamo la disponibilità a coprire una piccola parte del fabbisogno aziendale attraverso l’uso di energia rinnovabile e pulita".
Anche il Comitato Civico Elsa Viva si è riunito mercoledì per fare il punto sulla sentenza. "Ora il nostro gruppo non può fare altro che prendere atto della sentenza avversa ai ricorsi presentati ed esprimere la propria delusione per come si è evoluta la questione e preoccupazione per il futuro delle Gore e del SentierElsa. Sentiti i nostri legali, si esclude la possibilità che i ricorrenti ad adiuvandum possano procedere in Cassazione".
Di qui l’appello: "Si richiede pertanto al Comune di Colle di avviare le pratiche per il proprio ricorso in Cassazione. Si richiede anche all’amministrazione di cambiare marcia e di aprire questo tavolo condiviso che chiediamo da quattro anni. Nel proprio ricorso, il Comune ha richiamato più volte il principio della leale collaborazione mancata con la Regione, è arrivato il momento di dare un esempio di leale collaborazione cittadina".
Lodovico Andreucci