
La Chigiana apre i suoi archivi ai visitatori. Un’occasione davvero straordinaria, quella offerta oggi, dalle 10 alle 13, dall’Accademia, che in occasione della prima edizione di ‘Archivi.doc’, iniziativa promossa dalla sezione toscana dell’Associazione Dimore Storiche Italiane, mette a disposizione il proprio patrimonio, un vero e proprio tesoro custodito nell’archivio che nel 2019 il Ministero per i beni e le attività culturali ha definito ‘di interesse storico particolarmente importante’.
"Siamo una delle tante istituzioni che aderiscono alla giornata – commenta il responsabile della biblioteca e dell’archivio chigiani, Cesare Mancini – ma siamo anche una realtà molto particolare. Un’istituzione nata in un’abitazione privata, quella del conte Chigi Saracini, che con la sua lungimiranza aprì al mondo le porte della sua casa".
Le famiglie Chigi e Saracini si incontrarono nell’Ottocento, e nell’archivio è ripercorsa questa storia, i cui ultimi capitoli sono in pratica la storia dell’Accademia. Un patrimonio davvero enorme, che non ha mai smesso di arricchirsi, come dimostrano anche le ultime donazioni.
"Come quella legata a Guido Turchi – spiega ancora Mancini – che è stato direttore artistico della Chigiana. Anche se la sua ultima residenza è stata a Venezia, sul Canal Grande, il legame con Siena è rimasto talmente saldo che la sua collezione di libri di interesse musicale è arrivata a noi". Significativo in questo senso anche il caso di un’altra donazione recente, arrivata dall’Austria. "Il donatore – spiega Mancini – è stato uno studioso gesuita che aveva raccolto un’immensa biblioteca, una parte della quale era dedicata a uno studio sul requiem per il quale aveva raccolto praticamente tutto quello che si poteva sapere su questo tema. E ha deciso di donarlo a noi". Non a una prestigiosa biblioteca viennese, quindi, ma alla Chigiana.
"Grazie alla direzione artistica di Nicola Sani – conclude il curatore – la nostra biblioteca e il nostro archivio stanno conoscendo una fase di grande sviluppo, come conferma l’interessamento del Ministero". Dislocato in diversi ambienti di Palazzo Chigi Saracini, l’archivio consiste tra l’altro di un fondo fotografico di eccezionale interesse, di cui fanno parte le immagini di artisti che si sono esibiti nelle manifestazioni concertistiche dal 1923, registrazioni sonore dei concerti storici dalla seconda metà del secolo scorso, bozzetti grafici per le scenografie delle opere messe in scena e i carteggi del conte Guido Chigi Saracini con numerosi artisti e intellettuali del suo tempo. L’ingresso è gratuito, ma è necessario prenotare sul sito dell’Associazione Dimore Storiche.
Riccardo Bruni