
Palio, la cena della Vittoria dell'Oca (Foto Lazzeroni)
Siena, 8 ottobre 2023 – C’è una tempesta. Terribile. Da paura. Tuoni e fulmini che colorano il cuore di grigio. Terrificante come due anni senza Palio per colpa della pandemia. Come due Carriere di squalifica: sofferenza pura. All’improvviso però si leva un drone da Fontebranda che, velocissimo, vola sul territorio. Entra a tutta velocità nella Galluzza, arriva in Piazza quando è l’alba. Quella di un nuovo giorno. Della luce.

La cena dell'Oca per la vittoria del Palio
Un tuffo nel passato prossimo grazie al video emozionale, prima di veleggiare nel presente con i presentatori della cena della vittoria, Sabatino Guzzo e Pietro Federici in frac bianco. Tocca a loro scandire l’ingresso trionfale dei protagonisti della vittoria mentre si stanno finendo di sistemare a tavola 2350 persone. Record di presenze, dicono in Fontebranda tanto che qualcuno nonha potuto essere lì ad assaporare l’aria calda che profuma ancora di agosto, a guardare gli occhi di chi si emoziona solo alle prime battute di una serata speciale che vive anche attraverso tre maxi schermi.
Ecco il governatore Francesco Cillerai con la Sedia, poi è la volta del capitano Stefano Bernardini ’che ha fatto il suo dovere’ vincendo, come ha già detto. Certo non da solo: brillano di luce i mangini, finalmente Brigante si gode l’ovazione che dopo l’Assunta ha dovuto rimandare per via dell’infortunio. E quando avanza il Drappellone pop di Marco Lodola, conquistato grazie (anche) a Filippo Cinotti che ha portato Zio Frac nel rione e che ora se lo gode, alle spalle del tavolo d’onore (governatore, vicario Francesco Silvestri, Brigante e Bernardini – è un ’ballo’ di fuochi d’artificio. Pop, si diceva. Lo è il ritmo della cena della vittoria, anche l’allestimento con i paperi stilizzati diventati simbolo dell’Assunta 2023 ed ispirati all’artista Keith Haring. Alla regia c’è Enrico Toti che, dietro le quinte con Moviement Hd e il supporto di Claudio Laini, utilizza gli ingredienti della gioia e del ricordo.
Dell’innovazione e della tradizione. "Noi siamo liberi, liberi di volare", le parole di Vasco Rossi per raccontare una Contrada, sempre la solita. "Siamo i difficili, fatti così", ancora Vasco. La riaffermazione dell’identità, della caparbietà. Della forza. Il prete Bani, gente di ieri e di oggi, le stelle che dall’alto hanno guardato Fontebranda. E che ieri sera, nel cielo dell’Oca, erano insieme ai 2350 a tavola. La canzone del ’Bobo’, indimenticato Enrico Brandani, il suo nome era scritto nello zucchino vittorioso. Anche la leggerezza delle cinque ballerine che a metà della cena danzano con un body bianco che si contamina dei colori del Drappellone. Zio Frac, poi, il grande protagonista. Ci pensa Massimo Reale, dopo la performance al ricevimento delle autorità, a raccontare in modo spassoso la telefonata immaginaria del barbero alla madre. Ma è tempo dei discorsi. La parola passa al governatore Francesco Cillerai.