
"L’olivo è una pianta resistente e con capacità di adattamento, ma c’è preoccupazione per la riduzione della produzione – afferma Gianluca Cavicchioli, direttore Confagricoltura Siena –. Abbiamo un territorio nella provincia molto variegato con una riduzione delle quantità intorno al 15 per cento. Poi dipende molto dalle zone, è ancora difficile avere dati certi".
Il tema è sempre quello delle avverse condizioni meteo che hanno condizionato una fase determinante per lo sviluppo della pianta. "Ad avere creato difficoltà – prosegue Cavicchioli – sono state le piogge cadute nel periodo dell’allegagione, che non hanno quindi portato alla creazione del frutto. In tali situazioni fondamentali sono le tecniche usate da molti agricoltori. Le cure possono aiutare molto, ma poi ci dobbiamo sempre confrontare con il clima".
Un passaggio da sempre rilevante, per il pianeta agricoltura, ma negli ultimi anni diventato ancora più condizionante. "Oggi il clima è sempre più variabile – afferma il direttore di Confagricoltura – e imprevedibile e per questo adottare tecniche colturali per far fronte al cambiamento climatico è sempre più importante. Tradizione e innovazione sono due elementi che devono camminare insieme".
Nessun dubbio invece su un prodotto simbolo delle nostre terre. "La qualità invece è salva – afferma Cavicchioli –. La richiesta del nostro olio è sempre molto alta perché c’è la conoscenza dell’importanza delle nostre produzioni. Ovviamente una diminuzione delle quantità influirà anche sul prezzo finale. I costi di produzione sono molto alti, la raccolta ha un costo al di là della quantità".
V.C.