
Mario Toti (Foto Di Pietro)
Siena, 16 giugno 2016 - "Non mi dirai mica che è una novità... Stringi, stringi i cavalli su cui scegliere il lotto restano sempre pochi. Anzi, pochissimi. E’ vero, hanno ragione i capitani a sottolinearlo». Non servirà a risolvere il problema ma (almeno) comprensione e sostegno da parte del plurivittorioso Mario Toti i dieci dirigenti sul tufo il 2 luglio ce l’hanno. Piena. «Sarà perché sono vecchio, lasciamelo dire, ma negli anni ’90 quando volevano mettere le categorie A, B e C io feci togliere quest’ultima. Perché, l’ho sempre detto e continuo a ripeterlo, i veterinari devono dire se un cavallo è idoneo oppure no. Questa la cosa importante», sottolinea Toti. Che oltre ad aver vissuto tante Carriere da protagonista ha avuto, personalmente o in famiglia, cavalli da Piazza.
E’ arrivata la lista e, valutato tutte le opzioni, tolti alcuni nomi, messo il punto interrogativo accanto ad altri, va a finire che la rosa è ridotta addirittura prima delle previsite.
«Mi aspettavo che succedesse. Sono tanti i cavalli ma, ripeto, sulla carta e basta. Fra i non adatti, quelli che qualche problemino ce l’hanno ... la lista si riduce. Vedi, il problema è un altro».
Sentiamo.
«Ci vogliono a mio avviso veterinari abituati ai cavalli da corsa, non professori universitari. Perché chi segue i soggetti che corrono nel duro sa bene che possono avere forse, come ogni atleta, qualche risentimento ma sono alla fine più sicuri. Invece succede un pochino come con la medicina preventiva. Uno viene al pronto soccorso e gli fai fare, anche se ha un dolore a un ginocchio, la tac al cranio. Perché se poi succede qualcosa, interviene il magistrato e ti chiede come mai non hai compiuto gli accertamenti a 360 gradi... Non è una polemica la mia, badate bene, ma una constatazione. I veterinari cercano di scremare per avere i cavalli più sicuri possibili».
Se poi sono un po’ somarelli poco importa...
«Pace! Basta però che lo siano tutti e dieci. Va bene uguale vincere il Palio in due minuti anziché impiegarne uno e tredici secondi».
C’è altrimenti un’altra soluzione: ripensarci e inserire nei dieci del lotto tutti i migliori che saranno disponibili, compreso Polonski.
«Lo dici a uno che ha sempre votato i cavalli migliori! per me vanno messi dentro, inutile fare tante alchimie. Era la linea del Drago in passato e credo che, a maggior ragione avendo vinto da poco, lo sia anche adesso».