
Andrea Causarano è orgoglioso della scelta
Siena, 23 aprile 2019 - Dopo i tanti successi nel mondo del calcio Andrea Causarano ha deciso, insieme ad un gruppo di amici, di riaprire le porte del ristorante «da Mugolone» chiuso da un anno e mezzo.
Come nasce questa idea?
«Dal desiderio, venuto fuori nel corso di una cena tra amici, di ridar vita a un locale storico, un ristorante che ha rappresentato momenti di felicità. Vederlo chiuso ci faceva stringere il cuore. Abbiamo deciso di intraprendere questa avventura. E ora, dopo i lavori di profonda ristrutturazione, siamo pronti ad aprire».
Una nuova scommessa? Il desiderio di essere partecipi a far vivere un locale di lunga storia. «Per vincere questa scommessa ci siamo affidati a persone esperte del settore come lo chef Senio Venturi, il suo assistente Daniele Dattili, senza nulla togliere a tutti gli altri che collaboreranno. Personalmente spero che questa attività possa rappresentare una prospettiva di lavoro anche per mia figlia Giulia e per la neonata nipotina Camilla».
Con Causarano si parla anche di calcio, dove le soddisfazioni, riconosciute anche dalla Città che nel 2015 gli ha conferito il Mangia d’Oro, non sono certo mancate. «No, proprio no. I vent’anni trascorsi nel Siena, la notte di Genova con la promozione in serie A, le tante battaglie. E poi i due anni alla Juve con la finale, seppur andata male, di Champions, i due anni con la Roma con la indimenticabile notte della straordinaria partita contro il Barcellona che fece impazzire una città. Tante, tantissime, grandi soddisfazioni».
Come nasce Andrea Causarano, medico sportivo?
«Da un desiderio di un ragazzo quindicenne. Amavo il calcio, ero sempre con il pallone tra i piedi, praticavo i terreni di gioco. Un giorno rimasi stupito da uno storico massaggiatore, Aldo Morbidi detto «Dandella», che era nel Siena. In tutta sincerità non pensavo di avere le soddisfazioni che, grazie sicuramente anche ad un po’ di fortuna, ho avuto. Il futuro sportivo? Sono abituato a vivere alla giornata, di stagione in stagione. Da diversi anni mi dico: questa è l’ultima. Ancora non so cosa farò l’anno prossimo. Per ora vivo alla giornata, staremo a vedere...».