Caso Rossi, l’orologio giù dalla finestra

Per rilevare i dati il 21 dicembre gli uomini del Ris lanceranno uno identico a quello del manager

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di Laura Valdesi

SIENA

La commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di David Rossi era stata a Siena nel settembre scorso per alcune audizioni svolte in prefettura, fra cui quelle di Antonella Tognazzi, moglie di David Rossi, e di Ranieri Rossi, fratello del manager di Banca Mps morto volando giù dalla finestra di Rocca Salimbeni. Ma tornerà il 21 dicembre perché iniziano gli accertamenti relativi alla maxi-perizia sulla cadura di cui si occupano gli uomini del generale Riccardo Sciuto che comanda il Ris. Non sarà a Siena l’intera commissione, comunque. Solo l’ufficio di presidenza ed un rappresentante per gruppo. Che affronteranno un tour del force se è vero che lasceranno la capitale di buon mattino rientrando a notte inoltrata.

Una cosa è certa: gli uomini del Ris saranno a Siena affiancati – nella ricostruzione attraverso un manichino antropomorfo virtuale come annunciato a fine novembre dal presidente Pierantonio Zanettin – dagli esperti del dipartimento di Ingegneria meccanica e aerospaziale dell’Università La Sapienza di Roma. Le operazioni dovrebbero iniziare al mattino per concludersi a tarda sera visto che alcuni dati devono essere rilevati quando è buio. Il corpo di Rossi, infatti, alle 19.43 era già sulle lastre del vicolo del Monte Pio. Interessante anche la ricostruzione della caduta di un grave dalla finestra per la quale verrebbe addirittura utilizzato un orologio identico a quello che indossava la sera della morte il manager della comunicazione. E con un laserscanner 3D si ricostruirà la scena del crimine tridimensionale. Un lavoro altamente specializzato che interessarà, sempre il 21 dicembre, anche l’interno di Rocca Salimbeni. In particolare la stanza dove c’era l’ufficio di David Rossi simulando la posa di un piede del manichino virtuale sul condizionatore, come avrebbe potuto fare il manager per aiutarsi al lancio dalla finestra, riproducendo le medesime condizioni di quel 6 marzo, quando sopra c’era appoggiata una risma di carta. Il lavoro dei Ris attraverso il manichino antropomorfo virtuale dovrà simulare – era stato detto il 26 novembre scorso nella conferenza stampa alla Camera – "che Rossi sia stato reso incosciente, anche in modo non violento, prima della precipitazione". Il vice presidente della commissione Luca Migliorino durante l’audizione del colonnello Pasquale Aglieco ha chiesto se qualcuno quella tragica sera possedesse un taser, una pistola elettrica, sentendosi rispondere di "no" e "che non erano in dotazione alle forze dell’ordine".

Nell’ufficio di Rossi gli uomini del Ris potrebbero svolgere indagini sul telefono fisso in quanto uno dei quesiti posti riguardava alcune chiamate che sarebbero partite da quest’ultimo. Fra gli accertamenti affidati quelli sul sistema server ma non è da escludere che possano essere fatti in un altro giorno vista la mole di lavoro già per quanto attiene alla caduta. Il risultato delle verifiche non si avrà il 21 dicembre. Sono stati presi sei mesi di tempo per fornire le risposte.

Il prossimo passaggio in commissione, invece, riguarderà l’audizione della mental coach di Banca Mps Carla Ciani che vide Rossi la mattina del 6 marzo. Si svolgerà giovedì 16. Ma l’attesa sarà soprattutto per l’ufficio di presidenza a seguire. Al centro la delibera formale dell’invio del resoconto dell’audizione del colonnello Pasquale Aglieco agli organi preposti – procura di Genova e Csm – alla luce dei rilievi critici emersi. "Quanto ha dichiarato – così ha detto sabato Zanettin – appare oggettivamente grave" annunciando di voler proporre ai colleghi l’invio dell’audizione "per ogni competente valutazione sull’operato dei magistrati citati".