
"Di-mis-sio-ni!". Nel giorno in cui l’assessore Francesca Appolloni non commenta l’addio della presidente Monica Crociani (con altri membri di nomina comunale) dal cda dell’Asp, che controlla tra l’altro il Campansi, ad andare all’attacco è Bruno Valentini, ex sindaco e consigliere Pd.
È lui a scandire via social la richiesta di dimissioni rivolta alla stessa Appolloni: "In un Comune normale, sarebbe stata l’assessora a essere licenziata e non la presidente di un’istituzione così importante per la città ad andarsene. Del resto, cosa avrebbe dovuto fare la dottoressa Crociani (che non conosco personalmente ma che mi dicono essersi insediata alla Asp con professionalità e rispetto per la storia e il ruolo delicatissimo dell’ente) dopo che il suo assessore di riferimento aveva incautamente dichiarato alla stampa che sostanzialmente cera un contagio Covid in corso al Campansi?".
Una richiesta che in questa fase ha possibilità di accoglimento prossime allo zero, anche perché in caso contrario non si sarebbe arrivati alle dimissioni della presidente Crociani. L’assessore Appolloni è rimasta saldamente al suo posto anche dopo la sconfessione pubblica e ripetuta di Sena civitas, il movimento civico che l’aveva indicata per un posto in giunta.
E anche ora, dopo la rottura con la presidente dell’Asp (area Fratelli d’Italia), non sembrano esserci scossoni in vista. Anche se non saranno indifferenti i passaggi istituzionali e politici delle prossime settimane e mesi. Dal prevedibile sbocco della crisi al Campansi in sede istituzionale (e la commissione sanità è presieduta da Barbara Magi di Fratelli d’Italia), a un ragionamento sul riassetto delle forze in consiglio e quindi sulla loro rappresentanza in giunta.
Il tourbillon di cambi di gruppo in consiglio ha cambiato la geografia uscita dalle urne. Fratelli d’Italia, uscita dal voto con tre consiglieri, ora è a quota cinque e con un prevedibile balzo in alto nei consensi alle regionali. Anche la Lega crescerà nei consensi, mentre è indubbio che la componente civica abbia sofferto parecchio in questa prima fase di mandato.
Nulla che comprometta la tenuta di una maggioranza ancora formalmente ferma a un vantaggio di 25-8, ma che non per questo mette al riparo da alcune fibrillazioni come quella che ha investito il pianeta dell’assistenza alla persona.
o.p.