Carnevale, dal corteo in maschera al veglioncino dei bambini

Il Carnevale di Montepulciano continua a suscitare rimpianto, ma gli eredi delle iniziative sono ancora attivi. Domenica 11 febbraio si terrà un corteo in maschera, mentre altri eventi sono organizzati dalla Chianina e dalla Contrada di Gracciano.

Carnevale, dal   corteo in maschera al veglioncino  dei bambini

Carnevale, dal corteo in maschera al veglioncino dei bambini

La fine della tradizione del Carnevale, con la sfilata dei carri allegorici, i veglioni in maschera al Teatro Poliziano e il rogo, inizialmente al Giardino di Poggiofanti poi in Piazza Grande, del "fantoccio" che impersonava la festa e la contestuale diffusione del temutissimo Testamento, inconsapevole antesignano dei social, versione scritta (e in rima) delle più graffianti chiacchiere da bar, continua a suscitare, a Montepulciano, un rimpianto che non è fatto solo di nostalgia. Gli eredi delle iniziative della compagnia del "Carnevale Nostrano" però ci sono e appaiono anche in ottima forma. Domenica 11 febbraio, alle 15, da Piazza Grande, partirà il corteo in maschera organizzato dalla Pro Loco e accompagnato dalla banda dell’Istituto di Musica, con - attrazione sempre attesa - gli strumentisti in maschera. La sfilata farà tappa a Piazza dell’Erbe e a Sant’Agostino, dove sono previsti intrattenimento e merenda. A Montepulciano Stazione tre gli eventi organizzati dalla Chianina, sabato alle 20, nella sala "Da Renato", festa con DJ-set sul tema "La fabbrica di cioccolato"; domenica e martedì, alle 15.30, ai Tigli, veglioni per bambini. È giunto addirittura alla 41esima edizione il classico "Veglioncino dei bambini" organizzato dalla Contrada di Gracciano presso la propria sede, che martedì grasso, dalle 16.30, accompagnerà l’ultimo atto della festa, erede dei Saturnali romani. Questa manifestazione, la più longeva tra quelle contradaiole nel periodo di Carnevale nacque per non lasciare i più piccoli senza un intrattenimento pomeridiano, dopo il rogo del tipico pupazzo. L’impegno del Rettore Michele Abram, insieme al capitano Paolo Fè e al collaboratore Dino Romani, rende omaggio ai tanti contradaioli neroverdi, primo tra tutti Francois Franconeri, che mantenevano in vita queste iniziative.

Diego Mancuso