Carabinieri, le storie e i numeri. Lo straniero tolto dal degrado. La donna salvata dalle violenze

Il comandante provinciale Angelo Pitocco spiega il senso dell’attività svolta riferendo "tanti piccoli gesti di valore, che si rivelano indispensabili per la convivenza civile" .

Carabinieri, le storie e i numeri. Lo straniero tolto dal degrado. La donna salvata dalle violenze

Carabinieri, le storie e i numeri. Lo straniero tolto dal degrado. La donna salvata dalle violenze

di Laura Valdesi

"’La divisa del carabiniere, quella di tutti i giorni, è fatta per mostrare, evidenziare. Richiamare l’attenzione ’guarda che se hai bisogno siamo qui’. Eppure questa divisa, inserita in centri urbani e piazze tende a diventare quasi invisibile per eccesso di visibilità. Una presenza così costante che si finisce per considerarla tutt’una con il paesaggio, i palazzi, le cerimonie. Il carabiniere c’è e, a forza di esserci, non si nota più. I carabinieri come palme, fontane e sculture. Comunque un preciso e bellissimo punto di riferimento’, scriveva Andrea Camilleri. Noi militari dell’Arma di Siena siamo felici di essere considerati punti di riferimento e tali vogliamo restare anche per i prossimi anni in ogni Comune di questa provincia". E’ la promessa del comandante provinciale Angelo Pitocco che restituisce anche la ’cifra’ della mission dei carabinieri. Declinata già in avvio della festa per i 210 anni della fondazione quando il colonnello, ricordato che il carabiniere è fusione fra cittadino-operatore di polizia e militare, sottolinea l’importanza della cultura dell’essere più che dell’apparire. "Nella complessità incessantemente mutevole del contesto in cui viviamo, la società liquida, nel profluvio di sollecitazioni sempre diverse, se volete continuare a costituire un solido riferimento per i cittadini - si rivolge ai suoi militari – non dovete rincorrere il successo e l’apparenza. Dovete essere persone di valore, applicandovi con coscienza e umiltà per risolvere i problemi quotidiani dei cittadini".

Concretezza, dunque, senza personalismi. Pitocco snocciola storie e non i dati dell’attività, " perché il servizio reso non può essere ridotto a numeri". Quella del dipinto di Lippo d’Andrea rubato al museo dell’Opa nel 1968, ritrovato e restituito. La storia della bambina affetta da una patologia rara a cui, nel febbraio scorso a Torrita, in collaborazione con ’Make a wish’, i carabinieri forestali hanno donato un cavallo monterufolino. "Infine quella di un cittadino straniero che i militari del nucleo ispettorato del lavoro di Siena hanno trovato nel corso di uno dei centinaia di accessi ispettivi nel 2023-2024 in un’azienda agricola della provincia. Costretto a vivere in condizioni alloggiative di degrado. Sfruttato: è ora in una struttura protetta gestita dalla rete regionale anti-tratta", spiega Pitocco. Fin qui le storie dei reparti speciali, poi quelli dell’Arma territoriale. La straniera arrivata nel dicembre scorso con tre figli ed un quarto in arrivo che ha trovato la forza di denunciare i maltrattamenti grazie alla professionalità dei militari appositamente formati. Due mesi prima un uomo di Asciano era stato restituito alla vita dalla prontezza della pattuglia dell’Arma che aveva praticato appunto manovre salvavita. L’inseguimento dei truffatori bloccati sulla ’Palio’, in fuga dopo aver derubato un’anziana di Colle a cui avevano preso anche la fede del marito morto un mese prima. Pitocco rivendica, sul fronte anti-truffe, un progetto di informazione capillare anche nei borghi più isolati, contattando 6mila anziani. "Nei primi mesi del 2024 ci sono state 12 denunce a fronte delle 23 del 2023", dice aggiungendo: "Storie, non roboanti operazioni , tante piccole cose e gesti di valore non quantificabile eppure indispensabili per l’ordinata convivenza civile". Il comandante non manca di sottolineare la sinergia fra le forze di polizia, un sistema sicurezza che è moltiplicatore di efficienza. Sottolinea l’importanza del tema della tutela ambientale a maggior ragione in una provincia dove è il 42% del territorio è costituito da boschi, valorizzando il compito dei militari forestali. Ribadisce la straordinaria considerazione per il Palio e per quei ’cittadini speciali’ rappresentati ieri dal rettore del Magistrato delle Contrade che tramandano valori e tradizioni. Poi gli studenti, ossia il futuro. A ricevere l’abbraccio dell’Arma c’erano ’Cecco Angiolieri’’, ’Jacopo della Quercia’, ’Mattioli’ e ’San Bernardino’.