
Fabio Zacchei, sindaco di Sinalunga e presidente. dell’Unione dei Comuni della Valdichiana
Sindaco di Sinalunga al secondo mandato, Edo Zacchei è da poco anche presidente dell’Unione dei Comuni della Valdichiana e come tale affronta la sfida di capitale toscana della cultura. Un riconoscimento ottenuto dalla Regione (insieme a un assegno da 300mila euro, cui si aggiungeranno fondi europei e altre risorse) dopo la corsa a capitale italiana che si era infranta solo all’ultimo scoglio. Ma comunque un risultato straordinario per una Unione dei Comuni che, partita da dieci sensibilità diverse, ha saputo costruire un percorso virtuoso.
Zacchei, con quale spirito avete aperto il vostro anno da capitale toscana della cultura? "Eravamo già soddisfatti di essere arrivati a Roma. Siamo sempre stati in qualche modo considerati un territorio marginale, anche se così non è. Lo abbiamo dimostrato, ora viviamo con grande orgoglio questo anno".
Qual è il risultato più importante di questo progetto fin qui? "Il fatto che abbiamo riscoperto noi stessi. Abbiamo messo in rete tante realtà che ovviamente conoscevamo singolarmente, ma a cui forse non avevamo dato il giusto peso complessivo. I tanti teatri, le biblioteche, le aree archeologiche rappresentano un tessuto ricco, un motivo di identità insieme alla forza del nostro tessuto associativo".
La considerate un po’ una scommessa? "Se era una scommessa, l’abbiamo già vinta, rivalutando il nostro patrimonio. San Casciano dei Bagni è un traino grazie a scoperte eccezionali, ma il percorso del Sentiero delle acque testimonia che in tutti i comuni ci sono siti da valorizzare".
Non era nemmeno scontato tenere insieme dieci Comuni, nella terra dei campanili... "C’è stata una crescita culturale prima di tutto nelle istituzioni, che ha consentito di adottare un approccio condiviso a ciò che abbiamo fatto. Dirò di più: sono convinto che la Valdichiana vada promossa tutta insieme, anche dialogando con la parte aretina, con cui peraltro ci confrontiamo quotidianamente".
Quando sarete pronti con il calendario degli appuntamenti? "Ci siamo messi in moto quando abbiamo avuto la certezza delle risorse a disposizione. Pensiamo di avere la prima impostazione del progetto tra fine mese e inizio febbraio. L’obiettivo è presentarlo ufficialmente entro il mese di febbraio. Nel cartellone entreranno iniziative pensate per l’occasione e quelle che i Comuni avevano già messo in cantiere".
Parlava prima dell’importanza del tessuto associativo, anche in questo contesto. "In tutto il territorio sono oltre trecento le associazioni, 49 nel solo comune di Sinalunga. L’associazionismo è l’architrave delle nostre comunità, a partire da quello che opera nel campo socio-sanitario ma non solo. Pensiamo all’iniziativa delle dodici bande a Torrita di Siena, che il 6 gennaio ha inaugurato di fatto la stagione della capitale della cultura, un evento bellissimo e di alto livello".
Lei crede che il territorio di Sinalunga oggi abbia una vocazione turistica? Se ne è parlato molto nell’àmbito del dibattito sul polo logistico. "Chi amministra deve avere chiaro cosa rappresenta il suo territorio. A Sinalunga il turismo è in forte crescita, è importante e ogni giorno tocchiamo con mano alcune ricadute, ma non rappresenta più del 7-8 per cento del Pil. Non ci si può costruire sopra l’economia di un territorio, che conserva la sua vocazione artigianale, commerciale, produttiva".
Come andrà a finire con l’area adiacente all’A1? "Siamo convinti che la destinazione corretta sia di area urbanizzabile, non per qualcuno che arriva, costruisce uno scatolone vuoto e va via, ma a supporto concreto delle attività del territorio. Non mi si dica che una striscia di 150 metri, a cavallo tra l’autostrada e la provinciale, è adatta a ospitare agricoltura di pregio. Renderla urbanizzabile, apre invece la porta a un ventaglio di possibili soluzioni".