
Cane a passeggio (Germogli)
Siena, 20 marzo 2015 - E’ di ieri la notizia della sesta vittima in un mese fra la popolazione canina di Montalcino. In un romanzo giallo ci troveremmo di fronte all’ennesima azione di un serial killer, qui invece ci troviamo davanti ad un’azione vigliacca. Sesto caso di avvelenamento senza spiegazione, senza l’ombra di una motivazione, ammesso che si possa trovare un motivo per un gesto così. Paco era il nome di un simpatico “bastardino” che ormai tutti a Montalcino conoscevano visto che da anni seguiva i suoi padroni al bar che gestiscono in Piazza del Popolo.
«Ero in campagna a cercare gli asparagi in località Terra Rossa – dice Sebastiano Muggianu il padrone del cane – e Paco saltellava fra me ed i vicini vigneti quando l’ho visto contorcersi e vomitare. Non c’è stato niente da fare». Abbiamo sentito anche Caterina Bigi, anche lei commerciante in centro e proprietaria di Flavia, una cagnolina morta poco tempo prima. «Credo che nel caso di Flavia si possa parlare di un vero e proprio gesto premeditato, visto che il boccone avvelenato è stato buttato proprio nel giardino di casa mia. Flavia stava in giardino, stava correndo, annusando e purtroppo poi anche assaggiando. E’ morta soffrendo tantissimo, in breve tempo. Ha lasciato un grande vuoto». Un gesto inqualificabile che si è ripetuto pochi giorni dopo, sempre in una proprietà privata confinante proprio con quella della Bigi, anche se questa volta per fortuna il finale è diverso.
«Mio marito Marco, ha un po’ di terra proprio nella zona in cui è morta Flavia – racconta Maria Grazia Bernini, proprietaria di Carolina – e aveva portato con sé il cane. Poco dopo il suo rientro a casa, l’animale ha iniziato a vomitare e a contorcersi in preda ad un fortissimo attacco epilettico. Marco è corso dal veterinario che è intervenuto subito ed ha ricoverato Carolina tenendola in coma farmacologico per due giorni. Al suo risveglio la cagnolina era stordita ma non più in pericolo ed ora ha completamente recuperato ed è tornata festosa come prima». «Sono gesti infami – commenta il sindaco Silvio Franceschelli –. Ci incontreremo con i vigili urbani, i carabinieri e la forestale per fare il punto sulla situazione e stabilire cosa fare. Sarebbe importante che i proprietari dei cani avessero magari anche un referto medico che ne attesti la morte per avvelenamento».