
Camper Maxi premio ai dipendenti Ma prosegue la cassa integrazione
di Paolo Bartalini
Un quadro a duplice binario per la camperistica della Valdelsa. Da una parte l’accordo tra azienda e sindacati sul premio di risultato, che porterà nelle tasche di 850 lavoratori – interessati i dipendenti di Trigano spa, Sea e Trigano servizi – la somma di 1.750 euro. Dall’altro una fase di cassa integrazione, dovuta alla mancanza di materiali, che nello stabilimento di Cusona prosegue e andrà avanti, secondo le previsioni, fino a tutta la giornata odierna.
La nuova partenza della produzione è fissata, al momento, per domani. Un’incertezza che rimane attuale in un’area geografica nella quale è concentrato il 90 per cento della produzione nazionale di veicoli del plein air, un settore che da un paio di anni conosce il paradosso di una domanda da record accompagnata da problemi di reperimento dei materiali.
"Non siamo usciti dal tunnel – osserva per la Rsu Fim Cisl di Trigano Salvo Corsentino – e il momento resta critico. Da tempo si parla di una ripresa, ma di concreto ancora niente. L’intesa sul premio, aumentato di circa 150 euro rispetto al 2022, è un aspetto rilevante, e tra le note positive aggiungiamo la crescita di un punto percentuale in materia di previdenza per il fondo pensionistico Cometa. Inoltre, riguardo a Sea, hanno raccolto consensi le proposte della Rsu in merito ad alcuni miglioramenti normativi rivolti alle famiglie – congedi genitoriali, permessi per visite mediche – accettati dall’azienda nell’ottica di una armonizzazione tra gli stabilimenti del Gruppo Trigano. Adesso speriamo di ritrovare un po’ di fiducia per il futuro".
Non nasconde una certa preoccupazione Massimo Onori, segretario provinciale di Fiom Cgil: "Da agosto a oggi – spiega – i lavoratori hanno sommato giorni di cassa integrazione pari a oltre un mese. Sarebbe sufficiente il dato per comprendere la fase di sofferenza nel comparto, per una situazione determinata non certo da volontà, bensì da un’effettiva carenza di chassis per la realizzazione dei mezzi. E soprattutto non esistono certezze: tutto può cambiare da una settimana all’altra".
E infine: "Gli accordi sul premio di risultato rappresentano una risposta soddisfacente. Segno che il settore tira e che non sono in atto delle difficoltà a livello di ordini o di carattere economico. Come abbiamo ripetuto in più occasioni – conclude Onori – il lavoro ci sarebbe, ma mancano le forniture dei componenti".