"Bus meno affollati Il tetto della Regione"

Il presidente di Tiemme. Dindalini: "Aspettiamo. di incontrare anche la Provincia. per riorganizzare i servizi"

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La Regione Toscana, prima in Italia, si avvia verso la riduzione al 50% della capienza dei bus per garantire un più elevato standard di sicurezza anti Covid a studenti e lavoratori. Fattibile? "Direi di sì, se vanno in porto le manovre pensate dalla Regione e in parte indicate dall’ultimo Dpcm", dice Massimiliano Dindalini, presidente di Tiemme, gestore del trasporto pubblico su gomma della Toscana Sud.

La Regione ha annunciato un ulteriore stanziamento di 4 milioni di euro - che si somma ai 3 milioni già destinati a fine agosto - per potenziare con servizi aggiuntivi le attuali linee, ricorrendo a 200 bus turistici ed Ncc, a supporto soprattutto del trasporto pubblico scolastico. "La riduzione al 50% della capienza dei bus è intesa dalla Regione come obiettivo da raggiungere, per garantire distanziamento e viaggi in sicurezza – spiega Dindalini –. Come si raggiunge? Con un doppio intervento che vorrebbe limitare il possibile contagio a bordo, a partire proprio dalla limitazione delle persone trasportate. C’è dunque la disponibilità della Regione a impiegare altri pullman turistici, insieme agli Ncc, per il trasposto scolastico, evidentemente extraurbano, ovvero sulle lunghe percorrenze. A questo si aggiungerà il beneficio sul tpl del ricorso alla teledidattica per il 75% degli studenti da parte delle scuole superiori. Sempre che gli istituti la diluiscano su tutta la settimana: avere solo il 25% degli attuali studenti a bordo sarebbe una diminuzione significativa. Con le due mosse insieme, penso che si possa arrivare all’obiettivo di far scendere al 50% la capienza dei bus".

Sarà una settimana di transizione verso la svolta che potrebbe arrivare in strada a breve: "Per ora la nostra programmazione è invariata – ancora Dindalini –. Aspettiamo di incontrare la Provincia e la Regione per ricevere nuove indicazioni, capire dove è possibile impiegare altri bus e aspettiamo di capire come si sono mosse nel frattempo le scuole in fatto di teledidattica: quando avremo chiare le necessità potremo partire con la nuova programmazione dei servizi".

Paola Tomassoni