Bufera sul Palio e insulto sessista ll sindaco si scusa

Social al vetriolo con un’utente animalista. E le donne dem s’indignano: "Non accada mai più"

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di Massimo Cherubini

A far esplodere la polemica è stata l’interpretazione del verbo intransitivo ‘montare’. E’ quella che ha visto un botta e risposta tra il sindaco di Torrita di Siena, Giacomo Grazi, e una signora che, sui social, opponendosi al Palio dei Somari si è rivolta al sindaco scrivendo, tra l’altro, "si faccia montare lei, inizi a correre, poi mi dica se ne è felice". Pronta la risposta del sindaco Grazi il quale, oltre a difendere la festa ribadendo che si svolge nell’attenzione più rigorosa verso gli animali ha, scritto: "sicuramente lei (rivolgendosi alla signora ndr) si sarà fatta montare".

Per disinnescare la miccia della polemica, immediatamente divampata, non è servito neppure l’invito a vedere il Palio rivolto dal sindaco alla signora e ai dirigenti di Italian Horse Protection, associazione animalista che era intervenuta per chiedere l’abolizione del Palio dei Somari. Dura la risposta dell’associazione. "Avrei volentieri accettato l’invito del primo cittadino – si legge in una nota del presidente Richichi – per accettare il suo invito a vedere il Palio dei Somari di domenica prossima. Sottrarsi al confronto non è abitudine mia e dell’associazione che rappresento. Ma il dialogo, e il confronto, devono svolgersi in una cornice di democrazia, civiltà e rispetto dei diritti di ogni interlocutore. L’offesa sessista a una donna, che sui social ha espresso un’opinione diversa dalla sua, dimostra che il primo cittadino di Torrita ha un’idea del rispetto degli altri davvero troppo lontana dalla nostra". Il sindaco Grazi non ha tardato a diffondere una nota ritenendo "necessario precisare che le mie parole sono scaturite dall’ennesimo attacco alla bontà della festa più importante del mio paese, quella che tutti i torritesi amano e contribuiscono a realizzare con grande passione. Riconosco che il mio commento è stato inappropriato e irrispettoso nei confronti della signora, alla quale porgo le mie scuse. Sono il primo a essere dispiaciuto per il concetto che è maldestramente emerso dalle mie parole, concetto che non rispecchia, invece, quella che è la mia posizione in materia di parità di genere e non aiuta a comprendere la mia volontà nel difendere la bellezza del Palio dei Somari". Sul caso è intervenuta anche la ‘Conferenza delle Donne Deocratiche’ facenti parti del Pd, stesso partito del sindaco.

"Siamo rimaste veramente attonite – spiegano in una nota – di fronte al livello di comunicazione usato da un amministratore pubblico con un ruolo come quello di primo cittadino. Le scuse del sindaco sono un gesto che accogliamo di buon grado perché dimostrano la consapevolezza della gravità dell’episodio . Ma chiediamo con forza che episodi del genere non si ripetano mai più".