PINO DI BLASIO
Cronaca

Boni nuovo procuratore Il voto unanime nel Csm

La Commissione propone il capo dei pm di Urbino per Palazzo di Giustizia. Un ritorno a casa per il magistrato, 17 anni capo a Montepulciano, 3 anni a Siena.

Boni nuovo procuratore Il voto unanime nel Csm

di Pino Di Blasio

Per il ruolo di procuratore di Siena, vacante da un anno e mezzo, la Commissione per gli incarichi direttivi del Consiglio Superiore della Magistratura ha proposto all’unanimità la nomina di Andrea Boni, attualmente procuratore capo a Urbino. Se, come tutto lascia pensare, il plenum del Csm darà il suo via libera, per Boni si tratterà di un ritorno alla procura di Siena. Il flash di agenzia sulle decisioni dell’organo di autogoverno dei magistrati è come un fulmine che squarcia il cielo sopra Palazzo di giustizia. Si pensava che arrivassero prima le nomine a Firenze, dove sono scoperti tre posti apicali, procuratore generale compreso. E che per coprire il ’buco’ di Siena ci volesse ancora un mese. E invece il Csm ha bruciato i tempi: votando Andrea Boni all’unanimità in commissione, assieme a Morosini per la procura di Palermo e alle nomine per l’Aquila, Salerno, Matera e Foggia.

Andrea Boni torna a casa, essendo nato a Chiusi e avendo guidato la procura di Montepulciano dal 1996 al 2013, l’anno della fusione del tribunale poliziano con quello di Siena. Il suo primo incarico è stato pretore a Nuoro per 3 anni, poi quattro anni ad Arezzo e 17 anni a Montepulciano. Per quasi tre anni, poi, dal settembre 2013 al maggio 2016, è stato a Siena in veste di sostituto procuratore. E le agenzie gli assegnano una delle inchieste sulla morte di David Rossi, il caso più eclatante per Palazzo di Giustizia. Andrea Boni coordinò la seconda inchiesta, dopo l’archiviazione della prima. Fece riesumare il cadavere di David Rossi, ma seguì poco la vicenda perché diventò procuratore capo a Urbino. E toccò a Fabio Gliozzi proporre la seconda archiviazione.

A Urbino l’inchiesta più importante coordinata da Boni è quella legata alla bomba scoppiata in un poligono di tiro a Carpegna. Per un errore di traiettoria, il proiettile di mortaio è deflagrato vicino a una camionetta dei soccorsi, con una soldatessa giovane gravemente ferita. Il procuratore ha rinviato a giudizio i più alti ufficiali del comando, tutta la scala gerarchica del battaglione coinvolto. Il processo va avanti da un anno e mezzo, Boni ha già annunciato ai magistrati di Urbino che sarà lui a portarlo fino alla sentenza.

Per quanto riguarda il suo arrivo alla guida della procura di Siena, bisognerà attendere il pronunciamento del plenum del Csm, previsto tra un mese almeno. Ma la proposta all’unanimità della commissione non lascia dubbi sull’esito. Uno degli altri candidati a procuratore, Nicola Marini, porge a Boni "i migliori auguri di buon lavoro. La sua è la scelta più naturale, vista l’esperienza e il curriculum, con i sette anni da procuratore a Urbino. Sono pronto a collaborare con lui". Un benvenuto a Palazzo, con una collaborazione che potrebbe anche durare poco. Perché Marini sarebbe tra i candidati favoriti alla guida della procura di Arezzo.