Bolla Covid all’ospedale di Abbadia Il consiglio comunale si ribella

L’assemblea ha approvato un documento per chiedere il potenziamento dei servizi sanitari di prossimità

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di Massimo Cherubini

Sui servizi sanitari in Amiata, e nei paesi della Val d’Orcia che fanno parte dell’unione dei comuni, scoppia, è il caso di dirlo, la bolla Covid. Il reparto di medicina dell’ospedale di Abbadia San Salvatore, 22 letti, è ormai dedicato alle persone in via di recupero post-Covid. È l’unico reparto dove si trovano ricoverati: ce ne sono dieci. Un problema, questo, che aggrava una situazione "preoccupante, seria" come appare evidente leggendo l’ordine del giorno approvato con voti unanimi dal consiglio di Abbadia. Un ordine del giorno elaborato dal tavolo sulla sanità, presieduto da Rosario Castro, che ha visto la presenza e la partecipazione anche del sindaco Fabrizio Tondi e dell’assessore alla Saluta e vice sindaco, Lucilla Romani. In un documento conclusivo di cinque pagine si richiamano tutte le ragioni di servizi sanitari, sia ospedalieri che territoriali, in grande crisi. Principalmente dovuta alla carenza di personale, sia medico che infermieristico, alla riduzione, di fatto, di molti servizi che vanno a pesare sui cittadini e anche cul personale sanitario che cerca di tener testa a situazioni difficili.

Il documento, difficile da riassumere perché lunghissimo, parte da un dato certo: la sottoscrizione, era il 10 maggio del 2017, di un accordo socio sanitario dal tema "Tessere i Territori". Dei principi di fondo enunciati pochi, sono stati - lo si legge nel documento - rispettati. Non soli il problema legato alla riduzione dei servizi sanitari, dovuti alla chiusura di un reparto per dedicare i 10 posti letto Covid, ma anche tutti i requisiti- molti ormai del tutto assenti- che appartengono alle specificità di un ospedale di prossimità come è catalogato quello di Abbadia. Insomma tanti servizi minimi non sono assicurati. Da mesi il pronto soccorso è privo di un anestesista che copra l’intero turno di lavoro. La riduzione di posti letto di medicina a cascata pes anche sulla chirurgia. Le liste di attesa si allungano, le proteste dei cittadini si fanno sentire.