PAOLA TOMASSONI
Cronaca

Bluff sulle liste d’attesa. Asl e Policlinico contro il decreto senza soldi: "Provvedimenti spot"

Barretta, dg delle Scotte, preferisce non commentare le presunte novità. D’Urso, dg Sud est: "Le questioni di risorse e di professionalità non. si risolvono con un disegno di legge. Un’inezia i 250 milioni annunciati". .

Bluff sulle liste d’attesa. Asl e  Policlinico contro il decreto senza soldi: "Provvedimenti spot"

Bluff sulle liste d’attesa. Asl e Policlinico contro il decreto senza soldi: "Provvedimenti spot"

Un decreto ‘senza portafoglio’ quello approvato ieri dal Consiglio dei ministri, su proposta del ministro della salute Orazio Schillaci: per abbattere le liste d’attesa sanitarie il decreto – che dovrà essere seguito da un disegno di legge – prevede una serie di misure e indicazioni organizzative, ma non stanzia risorse, se non 250 milioni per la defiscalizzazione al 15% degli straordinari del personale sanitario impiegato su tutto il territorio nazionale.

"C’è una questione di risorse economiche e c’è una questione professionale ed entrambi non si risolvono con un decreto. Sono provvedimenti spot e i 250 milioni annunciati sono un’inezia", commenta Antonio D’Urso, direttore generale dell’Asl Toscana Sud Est. Fra le novità del decreto legge c’è la piattaforma nazionale per i dati delle liste d’attesa per conoscere la situazione regione per regione, poi l’introduzione di un organismo di controllo e verifica, Cup che dovranno avere in agende tutte le prestazioni offerte da pubblico e privato convenzionato.

E ancora: recall ai cittadini, no alle liste chiuse e visite ed esami anche di sera e nel weekend. Ma non solo, è previsto anche un sistema per garantire al cittadino tempi certi per le prestazioni mediante ricorso a intramoenia o privato. Il tutto senza fare i conti con la spesa, ovvero senza fondi ad hoc. "Sul versante delle misure organizzative, il monitoraggio della situazione – prosegue il direttore D’Urso – la Toscana è più avanti di altri. Su come garantire i tempi di attesa invece, ripeto, ci sono diversi nodi da sciogliere: a partire dalle risorse con cui pagare gli specialisti e poi i professionisti hanno vincoli sui tempi di lavoro, legati a una normativa europea, pertanto non si possono impiegare per più di tot ore, anche straordinarie. Il ricorso al privato? Il privato non è poi così disponibile ad aumentare l’offerta specialistica ambulatoriale, con tariffe piuttosto basse per le strutture in convenzione con il servizio pubblico. Di fronte a queste mosse, tutte per aumentare l’offerta di prestazioni, bisognerebbe riflettere e agire anche sul fronte della domanda, considerando che molte prestazioni oggi richieste sono inappropriate e non necessarie".

Sul fronte Policlinico Le Scotte, l’Azienda ospedaliero universitaria Senese preferisce non commentare la novità ministeriale. Al policlinico, così come del resto nella sanità territoriale senese, da tempo è iniziata la sfida delle ‘liste d’attesa’ combattuta già con allungamento degli orari ambulatoriali, anche di sera e nel weekend – proprio come indicato dall’attuale decreto -, ovvero aumentando l’offerta di prestazioni diagnostiche e viste specialistiche. Su questa strada permane però sempre l’ostacolo del lavoro straordinario richiesto ai professionisti, che, senza fondi, difficilmente potranno coprire turni di lavori nuovi o più lunghi.