Blitz antiterrorismo, fermata una ragazza

Cresciuta e vissuta in Val d’Arbia, era legata sentimentalmente ad un ventenne che abita in Trentino. E’ già stata liberata

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di Laura Valdesi

SIENA

Inchiesta antiterrorismo, blitz alle prime luci dell’alba in un paese della Val d’Arbia. E’ avvenuto mercoledì scorso ma soltanto adesso la notizia ha iniziato a filtrare perché in molti si sono chiesti cosa fosse quel via vai di uomini nell’abitazione di una famiglia straniera ma da lungo tempo residente in Italia. Persone del tutto normali, che lavorano e che non hanno mai avuto problemi. La casa è evidentemente stata controllata e perquisita dai carabinieri, si scoprirà più tardi, del Ros.

L’inchiesta non parte dalla nostra città ma dal Trentino Alto Adige dove si sono accesi i riflettori sull’uomo a cui la ragazza che non ha neppure 20 anni e che appunto risulterebbe abitare nel Senese dove è cresciuta, aveva giurato amore. Il blitz condotto dai Ros ha portato infatti al fermo del ventenne che vive al Nord e che, secondo gli elementi raccolti dagli investigatori, si sarebbe radicalizzato. Pesanti le accuse fra cui quella di aver addirittura fatto proselitimo, anche nei confronti della giovane, aderendo alla causa jiadista. Di più: avrebbe preso da un’azienda anche materiale, poi nascosto, stando sempre agli investigatori, che potenzialmente poteva servire come esplosivo. La giovanissima a cui era legato è finita nei guai, con lei avrebbe parlato anche di un viaggio in Africa assumendo informazioni sulle modalità e le cautele sanitarie da adottare. Particolare che ha insospettito ulteriormente, oltre al comportamento dell’uomo. Ma è risultato che in realtà non ci sarebbe stato il pericolo di fuga.

Entrambi, come detto, sono stati fermati in Trentino Alto Adige. Sabato si è svolta l’udienza di convalida della misura davanti al gip per i due nel corso della quale, in particolare per quanto riguarda la diciottenne, difesa dall’avvocato Danilo Lombardi, molti aspetti sono stati chiariti. Tanto è vero che il fermo non è stata convalidato e su richiesta del pm stesso è stata liberata. Per l’uomo sono invece stati disposti i domiciliari quando arriverà il braccialetto elettronico. Le indagini ovviamente proseguono.