CRISTINA BELVEDERE
Cronaca

Beko, il giorno della verità. Oggi il summit al ministero

Le organizzazioni sindacali nazionali incontreranno stasera il ministo Urso. Sul tavolo il Golden power e la richiesta di garanzie occupazionali nei siti italiani.

Beko, il giorno della verità. Oggi il summit al ministero

Beko, il giorno della verità. Oggi il summit al ministero

Potrebbe essere il giorno della verità per i lavoratori dell’ex Whirlpool di viale Toselli, oggi proprietà di Beko Europe. E’ prevista infatti stasera la riunione del tavolo al ministero delle Imprese e del Made in Italy, a cui saranno presenti le segreterie nazionali di categoria e il ministro Adolfo Urso. Assente invece il gruppo Arçelik, che ha già incontrato il ministro nei giorni scorsi, manifestando l’intenzione di riesaminare tutti gli aspetti dell’attività europea, di condividere con il ministero i piani industriali per l’Europa appena saranno pronti e di avviare prossimamente un confronto con le parti sociali. Nonostante il ministro Urso abbia evidenziato alla multinazionale la necessità di valorizzare la produzione nazionale, offrendo la propria disponibilità a supportare i prossimi step di sviluppo, i sindacati sono decisi nella riunione di oggi a chiedere ulteriori garanzie.

In particolare al tavolo romano verranno chiesti chiarimenti in merito al Golden power, cioè lo strumento normativo, che permette al Governo di bloccare o porre particolari condizioni a specifiche operazioni finanziarie, che ricadano nell’interesse nazionale. Da tempo le organizzazioni sindacali sono al lavoro per ottenere il mantenimento dei siti produttivi e dei livelli occupazionali negli stabilimenti italiani dell’ex Whirlpool. Ma la fabbrica di viale Toselli sembra essere quella considerata più a rischio. Il motivo? A Siena si produce un solo tipo di elettrodomestico (il congelatore orizzontale), che viene prodotto da Beko Europe anche in Romania. Di qui la necessità di scongiurare il trasferimento della produzione altrove e di portare nuove commesse in viale Toselli, dove i lavoratori sono soggetti a una cassa integrazione di dieci giorni al mese. La prospettiva (che preoccupa i sindacati) è che questo trend continui fino all’autunno con conseguente erosione degli stipendi e del potere d’acquisto dei 299 dipendenti del sito senese. A complicare la situazione generale, anche la flessione del mercato europeo che ha registrato un calo del 20-25%. Fondamentale per capire il futuro dello stabilimento ex Whirlpool sarà dunque conoscere il piano industriale della nuova proprietà e continuare a coinvolgere le istituzioni per il mantenimento del sito senese.