
Battaglia legale sullo stadio. Il caso torna al Tribunale civile. Ecco tutti i possibili scenari
"La sentenza del Tar sullo stadio deve ridare entusiasmo e fiducia ai senesi. Ora più che mai la città è vicina a riprendersi il ’Franchi’". E’ il messaggio che Palazzo pubblico lancia alla comunità dei tifosi e degli appassionati del Siena Calcio dopo la pronuncia del Tribunale amministrativo. Lo scorso giugno Palazzo pubblico aveva revocato la concessione dello stadio all’Acr Siena, non essendo stati eseguiti i lavori previsti: la revoca era avvenuta con atto dirigenziale, che la società aveva impugnato davanti al Tar. Alla base della concessione per il ’Franchi’ c’era la convenzione con una serie di prestazioni corrispettive (i lavori all’impianto sportivo), prestazioni mai portate a termine.
"E’ stata l’amministrazione comunale a sollevare l’eccezione del difetto di giurisdizione del Tar e il giudice che ci ha dato ragione – evidenzia Palazzo pubblico –, certificando il buon operato del Comune di Siena e non mettendo in discussione gli atti amministrativi relativi allo scioglimento della convenzione". Ora dunque la questione diventa di tipo civilistico. Per competenza sarà il Tribunale di Siena a giudicare in merito alla controversia. Ma si sa, i tempi della giustizia possono essere lunghi. Per questo il Comune ha giocato d’anticipo, inviando all’Acr Siena una pec, che invita la società a restituire il ’Franchi’ e il ’Bertoni’ entro i prossimi dieci giorni. L’atto mette con le spalle al muro la controparte, perché garantisce all’amministrazione comunale la disponibilità dei due impianti sportivi per tutta la durata del contenzioso civile. Pare infatti complicato per l’Acr Siena presentare ricorso al Consiglio di Stato e chiedere una sospensiva alla luce della pronuncia del Tar che ha dichiarato il difetto di giurisdizione. Inevitabile quindi che la controversia si trasferisca in sede di giustizia ordinaria: qui l’Acr Siena potrebbe chiedere un provvedimento urgente per sospendere la revoca della concessione. Ma si tratta di provvedimenti che vengono concessi raramente. Inoltre il giudice sarà chiamato ad analizzare le singole clausole della convenzione per stabilire se la revoca è legittima o meno. Ma l’iter (anche se lungo) non può bloccare la resa dello stadio. Di qui l’appello del Comune: "Adesso più che mai chiediamo ai cittadini di starci vicino e di crederci: la vittoria è vicina".