
La sindaca Susanna Cenni taglio il nastro per l’inaugurazione della mostra con le bandiere per la pace
Firmina Mori, classe 1937, ha ritrovato la sua bandiera della pace. C’è anche il suo nome su quel drappo multicolore realizzato con un gruppo di coetanee e di ragazzine di allora in tempi di poco successivi alla fine della seconda guerra mondiale. Abitava a Querceto, nel comune di Casole d’Elsa: "Una superficie che all’epoca – racconta Firmina – era composta da ben trentuno poderi. Eravamo piccole, bambine e adolescenti del territorio. Ma già stava maturando in noi un senso di avversione nei confronti di ogni conflitto. Il ricordo degli eventi bellici, del resto, ci aveva segnato. Così creammo questo originario comitato per la pace: acquistammo il materiale, ognuna il suo pezzo, per formare un vessillo colorato pronto ad accompagnarci in ogni manifestazione. Fu una delle mie iniziali esperienze da sarta – conclude Firmina Mori – una attività che poi avrei svolto per tutta la vita".
Strisce di stoffa dai diversi cromatismi cucite insieme e ricamate, con i connotati delle autrici, trovano adesso spazio all’interno di apposite cornici nella mostra inaugurata a Poggibonsi all’ Accabì (potrà essere visitata fino al 17 maggio dal lunedì al venerdì con orario 9-13 e 15-19, il sabato dalle 9 alle 12) a cura dell’archivio dell’Unione donne italiane (Udi) di Siena. Opere collettive da considerare quasi come le antenate della bandiera arcobaleno scelta da Aldo Capitini, fondatore del Movimento nonviolento, per la prima marcia Perugia-Assisi datata 24 settembre 1961. Al taglio del nastro (nella foto), la sindaca Susanna Cenni, Anna Pianigiani per Udi Poggibonsi, Tiziana Bruttini, presidente dell’Archivio Udi di Siena, l’assessora alle Politiche culturali del Comune, Elisa Tozzetti. E Silvia Folchi, autrice del documentario dedicato alle bandiere della pace, in un pomeriggio caratterizzato anche dalle emozionanti letture affidate alla voce di Lucrezia Galasso di Teatro Al Verso, compagnia con sede a Colle di Val d’Elsa.
Le bandiere della pace sono il frutto di una delle campagne lanciate dall’Udi nel dopoguerra. Aderirono centinaia di donne dei circoli e tra loro la piccola Firmina Mori: si attivarono per ricamare nome e cognome su pezzi di stoffa cuciti insieme. Dalle testimonianze dell’Archivio Udi di Siena, hanno preso spunto sia l’idea della mostra, sia il progetto del documentario sul tema.
Paolo Bartalini