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Badesse sott’acqua: conta dei danni "Da qui me ne vado, ora ho paura"

Aziende e privati a lavoro per togliere il fango. "Bisogna smetterla di intervenire sempre a disastro avvenuto"

Badesse sott’acqua: conta dei danni "Da qui me ne vado, ora ho paura"

di Laura Valdesi

SIENA

"C’era un torrente. Un fiume al posto della carreggiata. I carabinieri bloccavano il transito ma dovevo andare a vedere cosa era accaduto alla casa. Mi sono tirata su i pantaloni per raggiungere via Nenni. La corrente era molto forte, bisognava stare attenti". Ha negli occhi quella scena fissata in un video che ha fatto il giro dei social, Elena Moscatelli. E che racconta, insieme ad altre immagini messe sul web anche dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, i danni della bomba d’acqua che ha investito Badesse e la Valdelsa, nel tardo pomeriggio di sabato. E costretto i vigili del fuoco a numerosi interventi.

"Per il momento sto a Siena", aggiunge Elena mentre gli amici l’aiutano a mettere fuori i panni e ad asciugare gli oggetti. Il torrente in via Nenni a Badesse non c’è più ma ha scavato una buca così profonda davanti all’ingresso del palazzo che è stata necessaria una ruspa per ricoprirla. Così forte, l’acqua, da portare via persino uno scalino dell’appartamento accanto che è stato recuperato e rimesso al suo posto. "Per fortuna un po’ scorreva veloce, un po’ ha retto la porta e sono entrati dentro 15 centimetri di acqua. Non hanno toccato la parte elettrica, almeno quella.Una grande arrabbiatura, disagi. E poi la paura: ho anche un cane, io sono sempre fuori per lavoro. Da qui me ne voglio andare: sistemo tutto e comincio a cercare un’altra casa però in collina", dice la donna.

Spettrale, nonostante il sole, la zona artigianale di Badesse. Il fango in larga parte tolto, restano rami portati dalla piena avviluppati alle macchine, sassi e detriti. Svuotato il piazzale della ’Bs autotrasporti’ dove l’acqua arrivava a metà camion: la foto ha fatto il giro del web. All’"Ars Neon", proprio lì accanto, bisogna stare attenti a non pattinare sul fango dell’ingresso mentre dentro si lavora con scope e stracci per spazzare via acqua e terra. "’Guarda, la situazione è brutta’, mi disse sabato il falegname qui accanto, Borgogni. Inutile che mi precipitassi, tanto non facevano passare. Quando verso le 19,30 arrivai era tutto allagato. Con mia moglie abbiamo iniziato spalare. Per fortuna le cose importanti sono al piano superiore, qui tutto acciaio e plastica che non hanno subito grossi danni", racconta Stefano Vanni. Ad aiutarlo, ieri mattina, un gruppo di amici per riuscire a tornare subito in attività. "Qui servono interventi risolutivi, bisogna fare qualcosa perché non accada di nuovo. Per ora solo pagliativi. Succede di continuo, troppo spesso. Un paio di settimane fa saltarono i tombini e via l’acqua ovunque. Certo, questa volta è stata più pesante", conclude l’imprenditore.

C’è un bel da fare anche alla ’Sivat Service’. "Questa volta è andata di lusso, non è entrata tanta acqua, ma dietro ci sono altre ditte che hanno avuto danni importanti. Quello che fa rabbia è che, nonostante i precedenti, non si riesce a risolvere il problema. E’ l’ora di finirla di intervenire sempre dopo. Dicono che si tratta di eventi particolari. Va bene, però se ci trovano completamente impreparati succede quello che avete visto", sostengono nell’azienda. Tanti lamentano di non sentire la vicinanza delle istituzioni: in tarda mattinata il sindaco Andrea Frosini si è recato a trovare diverse imprese e privati. Quasi tutti a lavoro, anche se alcuni impianti si sono salvati dalla furia del torrente. Già nel 2005, poi nel febbraio 2018 le strade erano diventate un fiume d’acqua, sempre nell’area che porta alla zona artigianale di Badesse. Altra alluvione importante poi nel 2013 tanto che nel regolamento urbanistico del 2014 fu stabilito che fino al momento in cui venivano fatte le mitigazioni, non ci poteva essere la possibilità di edificare. Un problema dunque che viene da troppo lontano. I cittadini sono stanchi.