"Aziende, fate rete in nome del riscatto"

Silvia Pompili dalla Readytec di Chiusi alla presidenza nazionale di Cna Industria: "Ora green e digitalizzazione"

Migration

Silva Pompili è la nuova presidente nazionale di Cna industria. Un riconoscimento per il suo lavoro e per l’azienda di cui il padre è tra i fondatori, Readytec, che nasce a Chiusi e che oggi, leader nel settore dei servizi ad alto contenuto tecnologico per le imprese, conta 365 tra dipendenti e collaboratori, ha 15 sedi in tutta Italia e sviluppa un fatturato di 44 milioni di euro.

Pompili, qual è il suo ruolo in Cna e come si è arrivati a questa nomina?

"Prima di questa nomina ero presidente di Cna Industria Toscana e Presidente Cna Industria Siena. A seguito di vari colloqui e scambi di idee e visioni mi hanno proposto di candidarmi alla presidenza nazionale; ho accettato e con molto piacere sono arrivata alla nomina all’unanimità".

Come intende affrontare questo incarico?

"Per me è una sfida sia di carattere personale che nei confronti dell’associazione. Personale perché devo riuscire a conciliare tutti i miei impegni, in primis quello familiare con mio marito e mia figlia, e poi quelli lavorativi non rimettendone in qualità in alcuno. Con l’associazione perché vorrei che Cna Industria divenisse punto di riferimento per gli associati che stanno intraprendendo un percorso di crescita e che quindi hanno bisogno di un supporto importante e per i non associati allo scopo di trovare risposta in Cna Industria a quei fabbisogni che non riescono a risolvere e soddisfare da soli".

Come vede la situazione economica nella nostra provincia?

"Sicuramente abbiamo passato un periodo difficile, quello della pandemia, che ci ha posto di fronte ad una situazione completamente nuova e sconosciuta a tutti. Questo però ha anche generato una reazione molto positiva ed una volontà di riscatto importante. Viviamo in una zona ricca, sotto tanti punti di vista. Ci sono aziende veramente importanti che hanno la loro sede nel senese; abbiamo un patrimonio enogastronomico, paesaggistico e culturale che tutto il mondo ci invidia; un tessuto di Pmi e artigiani che va assolutamente salvaguardato. La chiave più che mai in questo momento credo che sia fare rete tra tutti i soggetti citati e per questo mi rivolgo in primis anche ai nostri Comuni".

Concretamente che cosa si può fare?

"Dobbiamo fare politiche di sviluppo di territorio. Dobbiamo essere pronti a cogliere le opportunità che arriveranno, anzi che stanno già arrivando con il Pnrr; non dobbiamo farci trovare impreparati e senza progetti. Infine, ma non meno importante, non possiamo non tener conto del messaggio che arriva forte ormai da tempo: i driver di sviluppo sono digitalizzazione, innovazione, green. Ognuno di noi dovrà intraprendere progetti di crescita che si muovano su queste direttrici".

Massimo Montebove