Fuori strada con l'auto: muore 24enne. Il dolore di un'intera comunità

Attilio Mamone aveva un locale a Montepulciano

La scena dell'incidente e, nel riquadro, la vittima

La scena dell'incidente e, nel riquadro, la vittima

Pienza (Siena), 9 settembre 2019 - Un attimo. E la luce si è spenta nella campagna lambita dall’ultimo sole d’estate, misto a nuvole, in Val d’Orcia. Attilio Mamone aveva solo 24 anni e una vita davanti. Tanti amici, un locale e l’impegno con Casaggì Valdichiana. Lui al volante della Toyota Land Cruiser che ieri pomeriggio, sulla Sp 40 al chilometro 5+400, nel comune di Pienza, è finita fuori strada all’improvviso in prossimità di una curva. Morto sul colpo. Non c’è stato scampo per quel ragazzo che, nato a Tropea, in Calabria, era cresciuto a Montepulciano.

Qui si era trasferito di recente, nei mesi estivi, anche se era residente a Chianciano, per stare più vicino al locale che gestiva con un socio, ‘Opificio 16’, in via San Donato. Due passi da piazza Grande. Un punto di ritrovo per molti giovani del paese ma anche per quanti scelgono il cuore antico della città per trascorrere una serata in compagnia, degustando i vini della zona.

Un dramma, la morte di Mamone, che ha scosso Montepulciano. Appena si è diffusa la notizia il gruppo dei suoi amici più cari si è radunato sul luogo dell’incidente. Lacrime, abbracci. Disperazione mentre i carabinieri della stazione di Pienza effettuavano i rilievi. Spetterà a loro chiarire cosa è accaduto in quella frazione di secondo in cui la Toyota è atterrata in un fossato, capovolgendosi più volte, e Mamone è schizzato fuori dall’abitacolo. Gravissimo l’amico di 20 anni, originario di Zurigo, in Svizzera, che si trovava in macchina con lui. Con Pegaso è stato trasferito d’urgenza alle Scotte.

Fino a tardi ieri sera sono rimasti sul posto gli uomini dell’Arma e anche i vigili del fuoco del distaccamento di Montepulciano, che si sono dovuti dare il cambio, prima che la salma del ragazzo, che aveva frequentato il ‘San Bellarmino’, venisse portata via. «Facevamo mezza giornata per uno a lavoro, io ero nel locale quando mi hanno avvertito cosa era accaduto. Ad Attilio mi legava, oltre ad ‘Opificio 16’, che avevamo aperto nel 2017, anche l’impegno politico in Casaggì Valdichiana di cui sono stato fondatore», racconta commosso il socio Mattia Savelli che è anche consigliere comunale a Sinalunga.