
L’area interessata dai lavori a piazza della Repubblica
Ci vorranno ancora alcuni mesi prima che piazza della Repubblica torni libera da transenne e reticolati, piazzati per consentire l’apertura del cantiere che deve completare la rete di scarico delle acque reflue e, soprattutto, coprire la voragine apertasi l’11 gennaio 2021. Da quel giorno in quest’area del paese amiatino la viabilità ha subìto forti rallentamenti. Soprattutto ha comportato il divieto d’accesso a tutti i mezzi, compresi quelli dei cittadini. Si parla delle strade che insistono alla Maddalena, zona che si trova nella parte alta del paese.
Decine e decine le famiglie che vi risiedono costrette ad allungare, e non di poco, il percorso per giungere in centro. "Comprendo perfettamente – dice il sindaco Nicolò Volpini – i prolungati disagi che devono sostenere i cittadini residenti in quella zona. Purtroppo il lavoro è assai lungo, impegnativo, da eseguire in massima sicurezza, e, soprattutto, legato alla condizioni climatiche. Basta una leggera pioggia per fermare il cantiere per motivi di sicurezza. Non si può lavorare, è pericoloso e, per questo, rigorosamente vietato dalle norme sulla sicurezza sul lavoro".
"Speriamo – prosegue il sindaco – che con l’avvicinarsi del periodo estivo le condizioni climatiche migliorino. Noi seguiamo l’intervento con estrema attenzione, sollecitiamo la ditta che esegue i lavori a dare il meglio e il massimo. Ma non possiamo assolutamente chiedere di accedere al cantiere quando non ci sono le condizioni di sicurezza". A provocare quella voragine fu il cedimento di un riporto di terra che risale ai tempi dell’esecuzione di un intervento (si parla di decenni fa) nel collettore. Quello che raccoglie acqua che confluisce nelle fognature del paese, e della montagna per scendere a valle; quello oggi rinnovato con notevole capacità di ricezione delle acque.
Ma la voragine, che "ingoiò" l’ingegner Alberto Bertocci impegnato, con altri tecnici, in un sopralluogo. Una volo nel vuoto di diversi metri. L’ingegnere si salvò per miracolo. Qualche frattura, tanta paura, alcuni giorni di ospedale. Questo tremendo infortunio fece scattare il sequestro dell’area, le indagini disposto dalla procura della Repubblica. Per quasi un anno l’area è rimasta transennata e inaccessibile. Il via ai progetti ha preso il via solo dopo il dissequestro. Ma sono, comunque, passati tre anni e, come ha detto il sindaco, non è dato ancora sapere con precisione quando l’intervento sarà ultimato.