Bloccare le elezioni studentesche, come prevedibile, non è servito a distendere il clima all’Università, che invece è sempre più teso. Da Link infatti sono arrivate nuove accuse alle altre associazioni in merito a quelle che sarebbero pratiche di costrizione al voto applicate sugli studenti ed è in questa atmosfera che Cravos ha richiesto le dimissioni del rettore Roberto Di Pietra. "Oggi assistiamo all’ipocrisia delle associazioni che fino a ieri presidiavano mense, poli, biblioteche, aule studio e residenze – si legge sul profilo Instagram di Link –. Noi sappiamo bene chi erano, li abbiamo visti tutti". Gli studenti conoscono queste dinamiche, che si ripetono a ogni elezione con i candidati che esercitano pressioni più o meno insistenti sul resto del corpo studentesco, tramite messaggi, post e nei corridoi. Nonostante tutto, l’anno scorso a votare era stato un quinto degli aventi diritto, circa 3500 studenti, e i numeri di quest’anno, seppur parziali, riflettono sostanzialmente lo stesso andamento con l’affluenza elettorale alle 18 di martedì a circa il 20%. Elezioni importanti e seguite, ma non così partecipate. Delusione sulla gestione dell’Università da parte di Cravos, che chiede le dimissioni di Di Pietra: "Riteniamo grave che il rettore abbia preso una misura estrema senza rispondere alle richieste di chiarezza – ha commentato il rappresentante Samuele Picchianti –. Chiediamo le dimissioni del rettore, che si è dimostrato ancora una volta non all’altezza del suo ruolo".
Nel frattempo continua la bagarre fra le associazioni studentesche: "Negli anni abbiamo segnalato numerose scorrettezze da parte di altre liste, senza mai ricevere risposte concrete né l’avvio di procedimenti adeguati – ha detto Picchianti –. La decisione di annullare le elezioni sembra una risposta studiata per proteggere l’Ateneo da un eventuale ricorso di un’associazione". Più diretta Gioventù universitaria: "Rigettiamo in modo fermo le accuse che Link sta portando avanti, temiamo che abbiano premeditato una strategia elettorale squallida, volta a screditare le altre associazioni – ha commentato il rappresentante Alberto De Donatis –. Quest’anno inoltre Link rischiava di perdere il Polo elettorale delle Scotte per via della nascita di un’altra lista".
Eleonora Rosi