Il consiglio d’amministrazione aveva approvato il bilancio 2023 da pochi minuti. Il rettore Roberto Di Pietra ha chiamato un ’time out’ e ha presentato i conti dell’ateneo, assieme alla direttrice generale Beatrice Sassi, al delegato al bilancio, Pasquale Ruggiero e alla prorettrice con delega ai progetti Pnrr Donata Medaglini. "E’ un bilancio che conferma la solidità di un’Università che genera utili dal 2017 - è l’incipit del rettore - anche se non è questo il suo compito. Il risultato economico di 7 milioni e 600mila euro, che tiene conto anche dei proventi straordinari per la vendita del polo didattico al Policlinico, conferma una duratura capacità amministrativa e gestionale". L’ateneo ha le idee chiare su cosa fare di quei 7,6 milioni di utili. "Sarà destinato a investimenti sul nostro futuro, quelli previsti nel piano triennale degli investimenti, con impegni da circa 9 milioni di euro. L’edilizia universitaria - ricorda Di Pietra - è cofinanziata dal ministero, parte delle spese per gli interventi è a carico dell’ateneo. I progetti del nuovo Polo didattico e gli interventi sul polo di San Francesco, San MIniato, Mattioli e Funaioli-Mazzi saranno i destinatari dell’utile 2023".
Le altre voci di bilancio positive sono i proventi, saliti da 192 a 207 milioni di euro, un aumento simile sul fronte dei costi, saliti da 180 a 193 milioni. Differenze generate soprattutto dalle risorse per i progetti Pnrr. "E’ la prova che l’università utilizza i fondi del Pnrr - precisa il rettore - in contrasto con la narrazione che punta l’indice contro sprechi e investimenti mancati. Il sistema universitario è virtuoso, l’ateneo senese anticipa persino i fondi per dare corpo ai progetti. Abbiamo 104 giovani ricercatori reclutati, 53 legati ai progetti Pnrr".
Per questo i costi del personale sono saliti da 103 a 109 milioni in un anno. Anche se l’indicatore delle spese del personale si attesta su un 65,84%, ben al di sotto del tetto dei decreti, l’80%. Così come sono cresciute le misure a sostegno della comunità studentesca, dai 22 milioni stanziati nel 2017 ai 35,6 milioni del 2023. Compresi gli utili per aiutare studenti e studentesse, oltre a docenti, rifugiati e provenienti dalle università palestinesi.
La direttrice generale Beatrice Sassi non si prende nessun merito del bilancio 2023, essendo entrata in carica il 1° marzo. Ma loda la trasparenza e la bontà dei conti. Mentre il delegato del rettore al bilancio, Pasquale Ruggiero, non è preoccupato dell’indice di indebitamento, 15,54%, che sfora il tetto ministeriale del 15%. "Nel 2027 l’Università estinguerà tutti i mutui - annuncia il docente - che sono accesi da tanti anni e l’indicatore scenderà a zero. Potremo tornare a fare mutui, dopo aver rimborsato i 20 milioni che restano, al ritmo di 7 milioni l’anno. La nostra situazione di cassa è monitorata puntualmente: quest’anno la liquidità è aumentata di 10 milioni di euro, dai 22 milioni del 2017 siamo passati a 89,5 milioni in cassa nel 2023. Abbiamo investito 8 milioni in attrezzature scientifiche, 4 milioni in più in un anno. E gli investimenti in fabbricati sono saliti da 7 a 10 milioni".
L’altro focus brillante è il capitolo Pnrr, snocciolato dalla prorettrice Medaglini: "L’ateneo ha attratto 64 milioni di euro per i progetti e per gli spoke sull’agroalimentare, la medicina e le scienze. Circa il 50% è destinato al personale, circa 16 milioni per reclutare ricercatori. Abbiamo già 53 ricercatori, oltre a 45 assegni di ricerca, 39 borse di dottorato, 8 posti di tecnologo e 9 di ricerca. Oltre 150 giovani immessi nell’ateneo, grazie agli anticipi che abbiamo effettuato, ben 36 milioni e mezzo di euro. Abbiamo impegnato oltre il 60% del budget del Pnrr".